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Riconoscere e trattare il baby blues è molto importante. Secondo alcuni studi, il 70-80% delle neomamme sperimenta il normale baby blues. Le cause esatte sono sconosciute, ma si pensa che siano una combinazione di fattori biologici e psicosociali. Quelli biologici si riferiscono ai cambiamenti nei livelli degli ormoni prodotti in precedenza durante la gravidanza.
Quelli psicosociali riguardano i cambiamenti che derivano dalla nascita di un nuovo bambino. Cose come la stanchezza, la privazione del sonno, i cambiamenti nelle relazioni, la tensione relazionale, il cambiamento della routine, ecc.
Come riconoscere il baby blues?
Il baby blues si manifesta generalmente nelle prime due settimane dopo il parto. Il baby blues è tipicamente caratterizzato da questi sintomi:
- Sensazione di tristezza o pianto
- Irritabilità
- Eccessiva emotività
- Difficoltà di concentrazione
- Sbalzi d’umore
- Ansia
- Difficoltà a fare scelte
- Cambiamento dell’appetito
- Stanchezza o difficoltà a dormire
Che cos’è la depressione post-partum?
I sintomi della depressione post-partum sono simili a quelli del baby blues, ma sono più gravi e persistono per un periodo superiore alle due settimane. Oltre a provare i sintomi sopra elencati, le mamme affette da depressione post-partum possono anche:
- Sentirsi inutiliù
- Perdere interesse per le attività abituali
- Mancanza di interesse per il proprio bambino
- Pensieri di autolesionismo o di fare del male al bambino
Chi soffre di depressione post-partum e perché?
Come per il baby blues, non si sa esattamente chi si ammala di depressione post-partum e perché. Tuttavia, alcuni fattori di rischio ne rendono più probabile la presenza:
- Una storia di depressione o ansia
- Una storia familiare di depressione
- Eventi di vita stressanti verificatisi durante la gravidanza
- Traumi legati al parto (emotivi o fisici)
- Storia di traumi (compreso l’abuso sessuale o l’aggressione a qualsiasi età)
- Precedenti nati morti o aborti spontanei
- Bassa autostima
- Mancanza di sostegno sociale
- Stress relazionale o mancanza di legame emotivo con l’altra persona significativa, la famiglia e/o gli amici
- Mancanza di risorse finanziarie/denaro
- Gravidanza non pianificata/non voluta
- Difficoltà nell’allattamento al seno
- Maternità forzata
Se, per qualsiasi motivo, vi venisse in mente di fare del male a voi stesse o al vostro bambino, non fatevi prendere dal panico. Dite invece alla persona più vicina a voi che avete provato questi pensieri o sentimenti e chiedete il loro sostegno per cercare un’assistenza professionale/medica. Se pensate di non essere in grado di ammettere a qualcuno che avete dei problemi, prima del parto create un gruppo di responsabilità che vi controlli regolarmente dopo il parto. Questo dovrebbe continuare per tutto il primo anno.