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Bruciore di stomaco in gravidanza, cosa fare

Se siete in dolce attesa e soffrite di frequente bruciore di stomaco non preoccupatevi, è una situazione normale ed è uno dei sintomi più frequenti della gravidanza, soprattutto negli ultimi mesi. Le motivazioni sono legate ai cambiamenti ormonali che la gestazione comporta e l’ormone responsabile dei disturbi gastrici è il progesterone, il cui innalzamento provoca un eccessivo rilassamento di una valvola dell’esofago per cui si genera un malfunzionamento che è all’origine dei problemi di acidità. Altra motivazione è la dilatazione dell’utero che, facendo pressione verso l’addome e lo stomaco, li deforma lievemente, causando il reflusso gastroesofageo.

Vari sono i rimedi per alleviare il disturbo e per arrivare al termine della gravidanza senza soffrire troppo, innanzitutto affinché il meccanismo dei succhi gastrici funzioni meglio è bene che i pasti non siano abbondanti e concedersi un paio di spuntini durante la giornata, oltre colazione, pranzo e cena, per non lasciare lo stomaco vuoto per diverse ore, in pratica basta seguire la regola del mangiare poco e spesso. Inoltre è anche importante evitare determinati alimenti, ad esempio i cibi piccanti e quelli acidi, come pomodori, gelati, burro, caramelle, cioccolato, dolciumi in generale, nonché i succhi di frutta, le bevande gassate e zuccherate, il caffè, il tè e gli alcolici.

Gli alimenti che invece aiutano a togliere l’acidità e a ridurre i bruciori gastrici sono: il finocchio, lo zenzero, la camomilla, la malva e può essere utile assumere del carbone vegetale. Un ulteriore consiglio è: non sdraiarsi subito dopo aver mangiato, anche se la digestione provoca una certa sonnolenza, ma aspettare un paio di ore, per far sì che non si crei il reflusso dei succhi gastrici. Se nonostante i rimedi e un’alimentazione attenta il problema persiste, è opportuno rivolgersi al medico o, al limite, ad un gastroenterologo, che sicuramente saprà individuare le cause profonde del disturbo e indicare la terapia più appropriata.

Scritto da Antonietta Zazzara
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