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Spotting da pillola: quanto dura e perché succede

Il fenomeno dello spotting da pillola può verificarsi nei primi mesi di assunzione del suddetto contraccettivo, ma quanto dura normalmente?

Quando si assume un nuovo metodo contraccettivo, come la pillola, può verificarsi il fenomeno dello spotting. Questo problema fisiologico si presenta sotto forma di esigue perdite di sangue al di fuori del periodo mestruale, è di colore scuro e non dura a lungo. Ma come mai si verifica lo spotting da pillola e quanto dura?

Cos’è lo spotting da pillola e quanto dura

Alcune donne che fanno uso della pillola contraccettiva, dell’anello vaginale, del cerotto o della spirale, lamentano spotting nei primissimi mesi d’assunzione. Questo fenomeno consiste in perdite marroni e mucose (infatti il sangue è ossidato perché è stato fermo nel canale vaginale per lungo tempo). Solitamente le perdite sono poco abbondanti e di breve durata. Lo spotting si verifica nei primi mesi di assunzione dell’anticoncezionale perché il corpo si deve abituare alla modulazione di estrogeni e progestinici.

In origine infatti la pillola anticoncezionale veniva prescritta alle donne che avevano dei cicli mestruali poco regolari e molto dolorosi. Oggi invece esistono in commercio delle nuove pillole anticoncezionali dette “leggere” o “piume” che hanno un basso contenuto di estrogeni. Le pillole leggere evitano la ritenzione idrica o l’aumento di peso ma controllano meno la regolarità del ciclo e quindi possono provocare lo spotting.

Perché avviene lo spotting da pillola

Il sangue che si perde con lo spotting proviene dalle pareti dell’utero, cioè l’endometrio. Ogni mese questo tessuto cresce per poi “disfarsi” durante le mestruazioni. La “crescita” dell’endometrio deriva da una complessa interazione tra l’estrogeno e il progesterone.

La pillola combinata, ovvero quella più “pesante”, introduce nel corpo della donna un flusso continuo di estrogeno e progesterone; in quelle “leggere”, invece, il livello di estrogeno è decisamente più basso e quindi è più difficile mantenere l’endometrio integro: questo ha per risultato che l’endometrio rimane sottile, fragile e tendente a sanguinare. Quindi per riassumere, queste sono le cause dello spotting generalmente causate dalla pillola:

  • L’organismo si deve adattare alla modulazione ormonale;
  • Dosaggio estro progestinico troppo basso;
  • Dimenticanza di assumere la pillola.

Quando preoccuparsi

In generale, lo spotting non deve destare troppe preoccupazioni quando è di breve durata, di solito infatti varia dai 5 ai 7 giorni. Se il fenomeno dovesse prolungarsi oltre una settimana, bisogna contattare il ginecologo. Inoltre, bisogna preoccuparsi se le perdite sono molto abbondanti e di colore rosso vivo e sono associate a dolore intenso e costante. Lo spotting può essere anche il primo sintomo di malattie più serie. Nello specifico, queste patologie sono:

  • Endometriosi: produzione eccessiva di tessuto endometriale (la mucosa dell’utero) che, oltre a ricoprire le pareti uterine interne ed esterne, tende a proliferare estendendosi alle ovaie o all’intestino. Questo fenomeno produce sintomi da lievi a invalidanti, soprattutto durante le mestruazioni che diventano emorragiche e incredibilmente dolorose;
  • Piaghe, fibromi e polipi: sono dei tumori benigni che colpiscono il collo dell’utero, non sono gravi ma vanno assolutamente curati e sono anche molto dolorosi;
  • Cisti ovariche: se lo spotting è un fenomeno che vi colpisce sempre durante il periodo di ovulazione, allora potrebbe trattarsi di un problema alle ovaie ed è bene fare un’ecografia per scongiurare la presenza di cisti.
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