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Riconoscere i segnali di bullismo: come fare e i consigli

Come riconoscere i segnali di bullismo: i consigli utili a genitori e insegnanti per iniziare a comprendere questo fenomeno.

Di bullismo e cyberbullismo, purtroppo, se ne parla tutti i giorni. Le cronache degli ultimi anni, infatti, riportano decine e decine e decine di casi di ragazzi vittime di coetanei. Anche per questo motivo, quindi, nel 2004 è stato istituito il Safer Internet Day (Giornata Internazionale per la Sicurezza in Rete). Il problema, però, continua a porsi: come riconoscere i segnali di bullismo? Cerchiamo di chiarire i dubbi dei genitori.

Riconoscere i segnali di bullismo: come fare

Uno dei fenomeni che coinvolge le giovani generazioni che tende ad essere sempre più comune e ad essere difficilmente scoperto è il bullismo. Si tratta di un insieme di azioni quali aggressioni fisiche, maldicenze, prese in giro che vengono effettuate continuamente nei confronti di soggetti ritenuti più deboli e facilmente attaccabili.

Comprendere il bullismo non è per niente semplice e per questo è importante per i genitori e gli insegnanti avere gli strumenti per poterlo fare.

Una delle motivazioni più frequenti nel bullismo è l’intolleranza verso chi è percepito come diverso, senza che la vittima ci abbia fatto qualcosa di male, ma per il solo fatto di essere diverso: colore della pelle, disabilità , ceto sociale, cultura. Spesso le intolleranze per il diverso sono acutizzate da posizioni pericolose come per esempio quelle delle religioni, ma non è sempre facile riconoscere un caso di bullismo.

Il bullismo può rimandare anche a una dimensione di violenza fisica ma, soprattutto oggi, la dimensione cui occorre prestare grande attenzione, perché più difficile da individuare e da intercettare, è quella psicologica. La società sta cambiando rapidamente e insieme a essa anche le paure: oggi, infatti, la preoccupazione che il proprio figlio possa essere vittima di bullismo è condivisa da molti padri, madri, nonni e fratelli di questa generazione.

Bullismo: i campanelli d’allarme

Nonostante questa violenza non lasci segni visibili, questi ci sono eccome. Infatti, sono l’animo e l’intimità delle persone a portare i lividi. Per capire se il proprio figlio è vittima di bullismo bisogna prestare attenzione a determinati segnali, come:

  • rifiuto di andare a scuola e calo del rendimento scolastico;
  • disinteresse o rifiuto di fare cose considerate prima piacevoli;
  • chiusura di carattere;
  • progressivo isolamento;
  • tendenze autolesioniste;
  • eccessiva attenzione o preoccupazione rispetto all’estetica;
  • cambiamenti atipici negli atteggiamenti e nei comportamenti.

Da evidenziare inoltre questo aspetto: i problemi che il bullismo crea nei bambini e negli adolescenti possono persistere nella vita adulta. Per esempio, la compromissione dei processi di socializzazione può avere ripercussioni sulla vita relazionale futura, rendendo difficile la costruzione di una rete sociale adeguata per superare le difficoltà della vita.

Scritto da Francesca Belcastro
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