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Essere genitori: condividere le esperienze può davvero aiutare?

Diventare genitori può comportare ansie e preoccupazioni. La condivisione con altri papà e mamme può aiutare ad affrontare situazioni critiche.

Non si è mai abbastanza pronti per diventare genitori: la paura di sbagliare o di fare del male al proprio piccolo coglie indifferentemente madri e padri alle prese con il primo figlio come chi ha già vissuto questa esperienza. L’ansia può arrivare nei momenti più disparati, dalla poppata al cambio del pannolino per arrivare alle crisi di pianto senza un motivo apparente o alla scelta di evitare o meno contatti con i nonni. Ecco come la condivisione con altri papà e mamme può aiutare ad affrontare situazioni critiche.

Condivisione di esperienze genitoriali, com’è cambiata negli ultimi anni

Anni fa erano quasi sempre le mamme ad occuparsi dei bambini: quando avevano bisogno di un consiglio sul modo in cui prendersi cura dei figli si rivolgevano alle loro madri, che prontamente le affiancavano quando dovevano fare qualcosa di più impegnativo come il bagnetto. Se i rapporti erano buoni, un altro punto di riferimento poteva essere la suocera, una zia, un’amica o una vicina di casa più esperta.
Manuali, trasmissioni televisive e riviste a tema hanno iniziato a diffondersi da circa 3 decenni a questa parte, per venire incontro alle esigenze delle lavoratrici. A partire dal terzo anno di età, inoltre, la quasi totalità dei piccoli inizia a frequentare la scuola materna, dove la loro cura e il controllo sono affidati alle maestre.
Ritmi sempre più frenetici e cambiamenti socio-culturali hanno portato gli adulti a organizzare le giornate in maniera diversa rispetto a com’era d’abitudine in passato. Oggi la condivisione passa attraverso il confronto in rete: siti web autorevoli come Mamme.it, punto di riferimento per i genitori, sono di grande aiuto per vedere gli stessi eventi da angolazioni differenti e affinare il pensiero critico.

I contenuti d’interesse per i genitori

Le ricerche sul web toccano il mondo dei figli a tutto tondo e non si limitano a istruzioni su cosa fare o meno quando sono appena nati. I genitori sentono la necessità di affrontare temi come le difficoltà nel rendimento scolastico o nelle relazioni con gli altri, la gestione delle frequentazioni con i parenti, la comparsa di disagi o di disturbi fisici.
Anche i suggerimenti riguardanti il tempo libero, una sana alimentazione, libri da leggere e attività da svolgere con i bambini rientrano tra gli argomenti di interesse. Lo stesso dicasi per le novità in fatto di agevolazioni, riforme e leggi con riferimento a fonti normative e sentenze già depositate.
Contenuti di testo e video sono sicuramente i più gettonati, specialmente se concisi e fatti bene: hanno un grande impatto e più di altri vengono incontro alla necessità di ottenere suggerimenti che promuovano una risoluzione semplice e veloce dei problemi.

Esperienze condivise tra genitori, caratteristiche di un website di livello

Piattaforme per mamme e papà ce ne sono tante, ma non tutte sono valide. I siti web dedicati alla condivisione di esperienze tra genitori devono avere alcune caratteristiche: una di queste è la varietà delle aree tematiche, unitamente alla possibilità di verificare facilmente l’affidabilità e la completezza delle informazioni riportate.
Anche le recensioni sono un buon indicatore dell’autorevolezza del website, purché siano attendibili e rilasciate da utenti che hanno veramente letto (o ascoltato) i contenuti. Storie vere e vicende riguardanti il rapporto dei personaggi famosi più in vista con i loro figli possono rivelarsi utili, purché non sconfinino nel gossip.
Facilità di navigazione, velocità di caricamento delle pagine, grafica accattivante e aggiornamenti frequenti ai protocolli di sicurezza, caratteristiche presenti in spazi virtuali come Mamme.it, completano il quadro ideale insieme all’opportunità di lasciare un commento sotto gli articoli.

Il confronto in rete, in definitiva, è una realtà sempre più diffusa e può rivelarsi molto costruttivo indipendentemente dall’esperienza sul campo e dall’età dei figli. L’unica difficoltà è quella di trovare il punto di riferimento giusto per rendere l’esperienza più serena ed evitare, per quanto possibile, scelte estreme.

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