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I disturbi alimentari dei figli: cosa sono, come riconoscerli e cosa fare

I giovani, sempre più spesso, soffrono di disturbi legati all'alimentazione: ecco una guida per aiutare i genitori a riconoscere, prevenire e affrontare queste patologie.

Triste a dirsi, molti genitori si trovano ad avere a che fare con i disturbi alimentari dei figli. I soggetti a maggiore rischio di sviluppare uno di questi disturbi sono i bambini e gli adolescenti, nel 90% dei casi di sesso femminile. Ma in cosa consistono questi disturbi alimentari, come possono essere riconosciuti, trattati o meglio prevenuti?

I disturbi alimentari: cosa sono

I disturbi del comportamento alimentare sono delle patologie che hanno come caratteristiche l’alterazione dei disturbi alimentari, eccessiva preoccupazione per il peso e le forme del corpo. I comportamenti più comuni di chi è affetto da queste patologie sono: digiuno, riduzione drastica degli alimenti, crisi bulimiche ed eccessiva attività fisica nella speranza di perdere quanto più peso possibile. I disturbi alimentari più conosciuti sono:

  • anoressia nervosa,
  • bulimia,
  • disturbi da alimentazione incontrollata,
  • disturbi alimentari non altrimenti specificati.

Una volta approfondito in linea generale cosa sono questi disturbi e quali sintomi caratteristici manifesta chi ne soffre, capiamo come essere in grado di riconoscere e prevenire la comparsa di queste patologie nei bambini e nei ragazzi.

I disturbi alimentari nei figli: come riconoscerli

Ci sono alcuni segnali che i genitori devono essere pronti, bravi a riconoscere e interpretare al fine di riconoscere i disturbi alimentari del proprio figlio. Questi segnali riguardanti il modo di mangiare vengono considerati normali in soggetti adulti ma bisogna prestare particolare attenzione se sono i bambini o gli adolescenti a manifestarli. I vari segnali possono essere:

  • mangiare molto lentamente,
  • eliminare dalla propria alimentazione certi cibi,
  • assunzione di grandi quantità d’acqua,
  • tagliare il cibo in parti piccolissime,
  • andare in bagno subito dopo aver mangiato,
  • attività fisica portata all’eccesso,
  • repentini cambi d’umore.

La cosa da tenere sotto controllo è anche il fattore peso: molto importante monitorare e controllare che il soggetto non perda, a settimana, una percentuale di peso maggiore di un chilogrammo. I genitori possono prevenire questi disturbi dando principalmente il buon esempio: sedersi tutti insieme a tavola durante i pasti principali della giornata, incoraggiare i figli ad avere un concetto equilibrato del proprio corpo, assicurarsi che seguano un’alimentazione sana ed equilibrata e che svolgano in maniera regolare attività fisica. Purtroppo a volte non si riesce sempre a prevenire, e quindi ci si ritrova con un figlio che già soffre di uno di questi disturbi alimentari.

Cosa fare se un figlio soffre di disturbi alimentari

La cosa migliore da fare è consultare professionisti qualificati che siano in grado non solo di capire ma anche di migliorare o risolvere il problema. Importante evitare di sottoporre un figlio a trattamenti da psicoterapeuti che non affrontano i problemi dovuti all’alimentazione, in quanto tende a peggiorare il disturbo alimentare. Sulla stessa linea d’azione vanno evitate soluzioni prettamente legate alla dieta, in quanto aumenterebbero la morbosa preoccupazione per il cibo, il peso corporeo e la forma del corpo. Il trattamento giusto comprende un programma dedicato alla nutrizione, al comportamento alimentare e alla regolarizzazione del peso. Inoltre, un programma con trattamenti psicoterapeutici, per curare l’aspetto psicologico della patologia è fortemente consigliato. Nei trattamenti è raccomandata la partecipazione attiva da parte dei familiari, in quanto questo aumenta l’efficacia e le probabilità di riuscita della cura.

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