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Quali sono rimedi iperomocisteinemia infertilità femminile

Dopo un anno di rapporti sessuali non protetti, qualora non si instauri una gravidanza è il caso di richiedere un intervento medico per indagare se ci sono dei problemi di fertilità nella coppia. Di solito le analisi che vengono prescritte per formulare una prima diagnosi d’infertilità sono: per lei i dosaggi ormonali per esaminare il funzionamento delle ovaie e della tiroide ed eventualmente anche un isterosalpingografia, ovvero un esame per ispezionare se le tube di Falloppio sono ben aperte o se presentano delle anomalie e per lui uno spermiogramma, ossia un’analisi dettagliata del liquido seminale.

Nel caso in cui questi esami risultino del tutto normali, ma la gravidanza tarda ancora ad arrivare, vuol dire che ci sono altre cause che ostacolano il concepimento, secondo recenti studi una di queste può essere la presenza di elevati livelli di omocisteina nel sangue, ovvero di un amminoacido contenente zolfo. Questa condizione, nota come iperomocisteinemia, oltre ad essere molto pericolosa sia per lui che per lei perché può provocare l’insorgere di malattie cardiovascolari e aumenta il rischio di sviluppare embolia polmonare e trombosi venosa, comporta una notevole riduzione delle capacità riproduttive della donna. Non esitate, pertanto, a parlarne con il vostro medico di base o con il vostro ginecologo e a farvi prescrivere delle analisi per valutare come sono i valori di questa sostanza nell’organismo.

La ragioni dell’aumento dei livelli plasmatici di omocisteina si possono ricondurre sia a fattori genetici che ad una carenza di acido folico e di alcune vitamine del gruppo B. Quando viene diagnosticata l’iperomocisteinemia solitamente i medici prescrivono l’assunzione di 5 milligrammi di acido folico, di 500 microgrammi di vitamina B12 e di 500 microgrammi di vitamina B6 al giorno, ci sono degli integratori specifici, che possono essere acquistati senza ricetta medica. Se siete alla ricerca di una gravidanza è bene che iniziate ad assumere acido folico e che incrementiate il consumo di cereali integrali, di legumi, di vegetali a foglia verde come asparagi, spinaci, lattuga e broccoli, che sono ricchissimi di folati, di alcuni tipi di carne come il fegato di vitello e l’agnello e di alcuni tipi di pesce come vongole, sgombri, salmone e crostacei che sono una buona fonte di vitamina B12, nonché di patate, di frutta fresca e secca, che contengono molta vitamina B6.

Scritto da Antonietta Zazzara
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