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genitori divorziati: giocano alle ripicche usando i figli

Il divorzio è per i figli un momento durissimo e spesso i genitori aspettano che i figli crescano per fare questo passo.

Nonostante questo, cosa che può essere sensata, i genitori che non si rispettano durante la propria convivenza forzata, vivono nella tensione di costanti litigi, recriminazioni e ripicche. La peggior situazione, inoltre, è quella in cui oggetto di queste ripicche sono proprio i figli. E ciò non solo prima della separazione, durante la convivenza forzata, ma anche dopo.

La separazione dovrebbe riguardare moglie e marito, non le figure dei “genitori”. Loro non smetteranno mai di essere mamma e papà dei loro figli e questo spesso lo si dimentica, quando entrano in conflitto moglie e marito, gli effetti di tale conflitto si ripercuotono anche sui genitori e, di conseguenza, sui figli.

Questo può accadere in quanto i genitori non sono in grado (o ritengono sia meglio) di condividere e spiegare la loro situazione di crisi ai figli, in questo modo li usano come oggetto da rivendicare o su cui costruire le proprie ripicche, l’uno contro l’altra.

In realtà, i figli sono perfettamente in grado di capire più di quanto si pensi e parlare con anticipo della situazione di crisi confermando che ci sono difficoltà tra mamma e papà difficili da superare, senza metterli davanti al fatto compiuto, evita anzitutto di trattare il figlio come soggetto passivo e di non vederlo come oggetto di contesa.

Il bambino o ragazzo che sia deve essere messo nella condizione di rielaborare la situazione e superarla, senza false speranze né illusioni, ma soprattutto con il rispetto che merita lui per primo.

Mai un figlio di genitori separati o divorziati dovrebbe diventare oggetto delle loro ripicche, al contrario deve essere conservata la fiducia e la sicurezza che il figlio ha in entrambi i genitori e ciò attraverso il rispetto, il mantenere la parola data, l’amore dato come prima, il dialogo e l’essere papà e mamma tanto quanto lo si era prima della separazione.

Scritto da Arianna Spatafora
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