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Trasmissione Coronavirus in gravidanza: è possibile?

L'Università di Milano ha condotto uno studio sulla trasmissione del coronavirus in gravidanza: ecco tutti i dettagli.

Gravidanza e coronavirus: un binomio che spaventa. Le future mamme, già in ansia per la gravidanza in sé, sono ora preoccupate per la particolare situazione in cui versa il Paese. Il coronavirus non spaventa solo gli anziani, ma anche le future mamme. Un recente studio condotto in Lombardia ha portato alla luce nuovi risvolti circa la trasmissione del virus in gravidanza. È possibile trasmettere il virus SARS-CoV-2 al feto? Ecco i dettagli.

Trasmissione coronavirus in gravidanza

Nuovi indizi suggeriscono che durante la gravidanza potrebbe verificarsi la trasmissione verticale del coronavirus da madre a figlio. È quanto emerge da uno studio di Università Statale con gli Ospedali Sacco e Buzzi di Milano, San Gerardo di Monza, San Matteo di Pavia e l’IRCCS Fondazione Don Gnocchi. Gli esperti, finora, hanno condotto pochissimi studi sulle donne incinte affette dal virus. Per la prima volta l’Università Statale di Milano, insieme a eminenti esperti, ha raccolto dati che suggeriscono fortemente come la trasmissione verticale madre-figlio sia possibile. La Dott.ssa Valeria Savasi, docente di Ginecologia e Ostetricia all’Università Statale di Milano, ha arruolato nei tre ospedali lombardi coinvolti 31 donne incinte positive al virus. Tutte le donne hanno partorito tra marzo e aprile 2020. Per ognuna, gli esperti hanno poi analizzato i campioni biologici raccolti per valutare la presenza del virus e di anticorpi specifici.

Lo studio dell’Università Statale di Milano

Claudio Fenizia e Mara Biasin hanno condotto lo studio presso il laboratorio di Immunologia dell’Università Statale di Milano. Vi hanno collaborato l’unità di Microbiologia clinica dell’Ospedale Sacco, diretta da Maria Rita Gismondo, docente di Microbiologia. È emerso che la trasmissione verticale di SARS-CoV-2 si è verificata in due casi con un andamento clinico completamente diverso. In entrambi i casi le placente sono risultate essere positive, come anche il tampone nasofaringeo dei neonati. Nel primo caso la presenza del virus è stata riscontrata anche nel sangue del cordone ombelicale. Nel secondo sono stati trovati anticorpi specifici di tipo IgM nel sangue del cordone. Da sottolineare che gli anticorpi di tipo IgM non attraversano la placenta. Di conseguenza, la madre non ha potuto trasferirli al feto, ma la loro presenza è conseguenza del contatto diretto del feto con il virus. Entrambi i bambini sono nati in buone condizioni di salute e al momento non hanno mostrato alcun segno clinico di malattia.

I risultati

Nonostante sia prematuro trarre conclusioni definitive, il messaggio dello studio è che la trasmissione materno-fetale del virus SARS-CoV-2 durante la gravidanza è possibile, seppur non frequente. Il professor Fenizia è stato, infatti, chiamato a presentare lo studio sia durante il congresso AIDS2020-COVID19 sia in occasione della conferenza stampa del congresso tenutasi il 9 luglio.

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