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Svezzamento dei bambini: quando possono mangiare i crostacei?

Il bambino, specie se molto piccolo, ha un apparato digerente molto diverso da quello dell’adulto, più sensibile per cui è scontato che non può mangiare sin da subito tutti gli alimenti come un adulto: questo vale anche per i crostacei

Quando i bambini possono mangiare i crostacei? I bambini, in modo particolare quelli molto piccoli hanno un apparato digerente diverso da quello degli adulti. Nel periodo dello svezzamento è molto importante introdurre i diversi alimenti solidi in modo graduale. Inoltre è importante sapere che ci sono alimenti che vengono definiti allergizzanti o pseudo allergizzanti che è consigliabile introdurre più in là nel tempo per evitare che possano manifestarsi nel bambino reazioni allergiche: tra questi bisogna citare anche i crostacei e in generale i frutti di mare.

Cos’è lo svezzamento?

Si deve sapere che durante i primi mesi di vita di un bambino il latte è in grado di garantire il suo naturale accrescimento. Con il passare del tempo però il suo apporto nutritivo non è più sufficiente ed è quindi necessario introdurre nella dieta anche cibi solidi. Questo è il momento che viene definito dello svezzamento, ovvero il passaggio da un’alimentazione a base di solo latte ad una con anche altri alimenti. I tempi e i modi di questa operazione vanno sempre considerai in relazione al bambino e quindi devono essere personalizzati. Questo è un passaggio fondamentale nella vita di un bambino. Si tratta di un passaggio naturale che va affrontato con serenità.

Perché essere cauti con i crostacei?

I crostacei e i molluschi sono alimenti potenzialmente allergizzanti e possono dare intolleranze alimentari anche di grave entità. Ciò è dovuto al fatto che possono contenere al loro interno istamina. Inoltre contengono alcune proteine stabili al calore e che quindi non possono essere eliminati tramite la cottura.

Le principali reazioni che possono verificarsi consistono in orticaria, prurito, dermatite e gonfiore in diverse parti del corpo come ad esempio il viso e la lingua. Nel caso del manifestarsi di uno di questi sintomi è necessario portare il bambino presso un pronto soccorso in quanto potrebbe essere necessaria un’iniezione di adrenalina

I bambini che hanno già manifestato altri tipi di allergie sono maggiormente predisposti ad essere allergici ai crostacei. Anche i bambini che hanno uno dei due genitori allergico hanno grosse possibilità di avere a loro volta questa problematica. Infine non si deve dimenticare il fatto che l’allergia a questi alimenti può manifestarsi a qualsiasi età.

Quando inserire i crostacei nella dieta dei bambini?

Se volete introdurre per la prima volta i crostacei nell’alimentazione di un bambino è meglio, secondo il parere dei medici, attendere che abbia compiuto i tre anni. Infatti a questa età l’apparato immunitario del bambino è maggiormente sviluppato e quindi è meno esposto al rischio di allergie.

Ma tuttavia delle problematiche potrebbero comunque verificarsi. Ad esempio il piccolo può avere difficoltà nel respirare, dolori addominali, vomito e vertigini. Quindi è necessario introdurli con estrema cautela magari utilizzandoli con del sugo per la pasta oppure preparandoli alla griglia. In seguito si potrà aumentare la quantità ma per le prime settimane di somministrazione è meglio andare cauti introducendo solo moderate quantità.

Scritto da Redazione
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