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Resilienza psicologica in gravidanza: cos’è e quali sono i benefici

La gravidanza porta con sé momenti di gioia, ma anche tanto stress: cos'è la resilienza psicologica e quali sono i benefici sullo sviluppo del feto.

La gravidanza è un momento magico nella vita delle donne, durante il quale avvengono molti cambiamenti fisici e psicologici. Da sempre, infatti, scienziati e psicologi parlano degli effetti negativi che lo stress materno e i fattori a esso collegati possono avere sulla formazione del feto. Al contrario, sentimenti positivi come la resilienza psicologica possono avere delle conseguenze positive sullo sviluppo del piccolo in arrivo. Resilienza psicologica in gravidanza: cos’è e quali sono gli effetti benefici?

Resilienza psicologica in gravidanza: cos’è

Vivere una gravidanza vuol dire affrontare tantissimi momenti gioiosi, dalla prima ecografia alla prima volta in cui i futuri genitori sentono il battito del piccolo. Durante i 9 mesi di gravidanza, però, è possibile vivere dei momenti in cui stress, ansia e nervosismo sono alle stelle.

A proposito di queste situazioni in gravidanza, entra in gioco la resilienza psicologica, cioè la capacità della mamma di affrontare stati di stress con assoluta positività. In psicologia, infatti, con il termine resilienza si intende la capacità di affrontare in maniera positiva e costruttiva dei traumi, di riorganizzare la propria vita in basse alle difficoltà. Risulta fondamentale, d’altronde, saper individuare ciò che di positivo la vita continua a offrire. La resilienza è, quindi, l’attitudine a trasformare il dolore e la difficoltà in speranza, forza e determinazione.

Qual è la connessione che c’è la tra la resilienza psicologica in gravidanza e la salute del bambino?

I benefici della resilienza psicologica in gravidanza

In gravidanza, quindi, la resilienza psicologica di una madre è la tendenza ad affrontare i momenti di stress e angoscia con positività, tenacia e forza. Tale atteggiamento provoca delle conseguenze positive per il feto e la sua salute.

Sonja Entringer, professoressa presso l’Ospedale Universitario di Berlino, ha condotto uno studio pubblicato, poi, di recente sull’American Journal of Psychiatry. L’oggetto di tale studio è proprio la resilienza psicologica in gravidanza e gli effetti protettivi sul feto. Sembrerebbe, infatti, che tale comportamento propositivo della madre trovi dei riscontri positivi sul DNA del feto. Nello specifico, i telomeri, cioè piccole porzioni di DNA situate alla fine di ogni cromosoma, aumenterebbero di lunghezza. Ciò, quindi, ridurrebbe l’invecchiamento delle cellule e produrrebbe effetti positivi sulla salute dei bambini.

Lo studio, con a capo la professoressa Sonja Entriger, ha visto la partecipazione di circa 650 coppie mamma-figlio. Il team di ricerca ha evidenziato le caratteristiche psicologiche materne positive che sono biologicamente incorporate nella madre. I risultati di questo studio hanno un riscontro interessante, dal momento che si è scoperto come una varietà di fattori correlati alla gravidanza possano avere un impatto positivo sullo sviluppo del piccolo. La resilienza psicologica della, dunque, è fondamentale non solo per lo sviluppo del feto, ma anche per la futura salute del bambino.

Scritto da Francesca Belcastro
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