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Ragadi anali: cosa sono e come curarle al meglio

Le ragadi anali sono un problema doloroso e soggetto a recidive che coinvolge molte mamme in dolce attesa.

Le ragadi anali sono un problema molto diffuso sia tra le future mamme, e quindi donne in dolce attesa, sia tra le neo-mamme che, magari, hanno avuto a che fare con un parto difficile. Tuttavia, nonostante il fastidio impellente che il problema può arrecare, esistono innumerevoli soluzioni al problema.

Ragadi anali

Esse non sono altro che piccole piaghe cutanee che solitamente affliggono gli orifizi come bocca ed ano. Si parla di ragadi anali ovviamente quando è quest’ultima la parte interessata dal problema, fastidioso, soprattutto se minimizzato a tal punto da renderlo cronico. Di per se, le ragadi anali sono un problema “piccolissimo” (alcune lesioni, infatti, che possono riguardare il tratto anale, sono invisibili ad occhio nudo), ma fastidiosissimo. Il dolore risulta spesso insopportabile, ovviamente in concomitanza con la defecazione.

Il 30% delle donne incinte soffre di stipsi in gravidanza ed è proprio la stitichezza principalmente una delle cause più incidenti sulla patologia. Un defecazione difficoltosa irrita la mucosa e provoca la lesione così come feci di grandi dimensioni e/o molto dure. Al contempo, però, altresì la diarrea può essere una condizione patologica tale da provocare lesioni anali. In questo caso, per giunta, il ph delle feci risulta irritante per la mucosa dell’ano e dunque corrosivo. Le ragadi anali possono essere anche il prodotto di pratiche sessuali rischiose e non protette che riguardino l’orifizio anale.

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Dolore all’ano

Il dolore è uno dei sintomi principali di una ragade anale sia di prima costituzione sia allo stato cronico. Dolore ed irritazione possono portare, in taluni casi, ad una stipsi secondaria. La stitichezza, infatti, che produce la lesione, può cronicizzarsi a causa della paura di defecare di nuovo e di sentire ancora quel dolore lancinante. Il dolore all’ano sarà molto intenso durante i primi spasmi dello sfintere anale interno (involontari), con un successivo rilassamento ed una riacutizzazione successiva. Per lenire il dolore e rendere sopportabile una corretta evacuazione, esistono degli anestetici da applicare localmente sulla zona lesa, ma solo sotto prescrizione medica. L’importante è mantenere le feci morbide per far sì che la defecazione sia quasi indolore. Ciò si ottiene consumando molti liquidi ed assumendo una quantità notevole di fibre.

Ragade anale cura

Il problema può risolversi in pochi giorni con semplici accorgimenti. Tuttavia, se ciò non dovesse accadere, si può ricorrere alla chirurgia e risolvere definitivamente il problema, evitando le recidive. Un rimedio importantissimo prevede bagni tiepidi e locali dopo ogni evacuazione. Bisogna immergere l’ano per circa 20 minuti in acqua tiepida. Ciò lenirà l’infiammazione. All’occorrenza si può aggiungere della camomilla, dall’elevato potere lenitivo. Se il medico lo ritiene opportuno, si potranno assumere degli emollienti delle feci, al fine di rendere delicata l’evacuazione. Parallelamente, si può far ricordo a dei miorilassanti, ossia delle creme in grado di rilassare lo sfintere anale e ridurre dunque quegli spasmi fastidiosi che vi fanno aver paura di andare in bagno. L’anuloplastica è l’ultima spiaggia ma evita le dolorose recidive. Consiste nel ricoprire chirurgicamente la parte lesa con pelle sana prelevata da altre zone del corpo e dunque mettere per sempre la parola fine al problema ragadi.

Per evitare le recidive, è importante, anche in gravidanza, ricorrere ad una dieta sana, ricca di frutta, verdura e fibre, bere molto e svolgere attività fisica. Il tutto è necessario per il benessere dell’intestino.

Scritto da Azzurra Lorenzini
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