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Movimenti fetali nel grembo materno

Addormentato e sveglio

Il bambino all’interno del grembo materno dorme, si muove, ascolta i suoni e ha pensieri e ricordi. Ecco come: proprio come i neonati, i feti trascorrono la maggior parte del tempo a dormire. A 32 settimane, il bambino dorme il 90-95 per cento della giornata. Alcune di queste ore le trascorre in sonno profondo, alcune in sonno REM e altre in uno stato indeterminato – un risultato del suo cervello immaturo. Durante il sonno REM, i suoi occhi si muovono avanti e indietro proprio come gli occhi di un adulto. Alcuni scienziati ritengono che anche i feti sognano mentre dormono! Proprio come i bambini dopo la nascita, sognano sulle sensazioni che recepiscono nel grembo materno.
Più vicino alla nascita, il feto dorme l’85-90 per cento del tempo, come un neonato.

In movimento

Intorno alla nona settimana di gravidanza, il bambino inizia a fare i primi movimenti. Tali movimenti sono probabilmente visibili con un’ecografia. Dalla 13esima settimana, il bambino può essere in grado di mettere il pollice in bocca, anche se non riesce a succhiare perché i muscoli non sono ancora sviluppati completamente.
Anche se i primi movimenti muscolari del bambino sono involontari, intorno alla 16esima settimana avremo il verificarsi dei primi movimenti muscolari volontari. Da questo punto in poi, sveglio o dormiente, il feto si muove 50 volte o più ogni ora, flettendo ed estendendo corpo, testa, viso e arti in movimenti ed esplorazioni all’interno del grembo che lo ospita. Un feto nel grembo materno si tocca il viso, la mano con l’altra mano, chiude i piedini, tocca con il piede la sua gamba. Alla 37esima settimana, il bambino ha sviluppato un sufficiente coordinamento.
Insieme a questi movimenti comuni, i neonati eseguiranno alcune attività, tra cui leccare la parete uterina e “passeggiare” nel grembo spingendo con i piedini.
I feti reagiscono con movimenti anche ad azioni compiute dalla madre. Ad esempio, gli ultrasuoni hanno dimostrato che un feto rimbalza su e giù quando la madre ride.

Apprendimento e memoria

Nel grembo materno, il feto insieme alla capacità di sentire e vedere sviluppa anche la capacità di apprendere e ricordare. Ad esempio, un feto può essere sorpreso da un forte rumore, ma si blocca una volta che il rumore è stato ripetuto più volte.
I gemelli a gestazione alla 20esima settimana possono sviluppare gesti e abitudini che persistono negli anni. In un caso, un fratello e una sorella sono stati visti giocare guancia a guancia su entrambi i lati della membrana divisoria e, a un anno di età, il loro gioco preferito era assumere posizioni sui lati opposti di una tenda e ridere e giocare attraverso la tenda.
Alcuni studi hanno dimostrato anche che un bambino può sentire e ricordare lo stato emotivo della madre. Un esperimento in Australia ha rivelato che bambini non ancora nati partecipano al turbamento emotivo della madre mentre guarda l’episodio inquietante di un film.
Nel 1980, il professore di psicologia Anthony James DeCasper, presso la University of North Carolina a Greensboro ha svolto uno studio attraverso l’uso di un’apparecchiatura che permette al bambino nel grembo materno di ascoltare una serie di suoni attraverso le cuffie quando si succhia più velocemente e di sentire un diverso set di suoni quando si succhia più lentamente. Questo esperimento ha rivelato che nelle ore della nascita, un bambino riconosce la voce della madre. I neonati preferiscono anche il racconto letto ripetutamente quando si trovavano nel grembo materno, alla lettura di uno nuovo. E, anche la stessa musica che ascolta nell’utero materno li placa nuovamente dopo la nascita.

La conclusione quindi è che: il feto può ascoltare, imparare e ricordare a un certo livello, e, come con la maggior parte dei neonati e bambini, ama la comodità e la rassicurazione della mamma.

Tutti i contenuti di questo articolo, compreso il parere del medico ed eventuali altre informazioni relative alla salute, sono solo a scopo informativo e non devono essere considerati piano di diagnosi o trattamenti specifici per ogni situazione individuale. Cercare la consulenza diretta del medico in relazione a eventuali domande o problemi che si possono avere per quanto riguarda la propria salute o quella degli altri.

Scritto da Maria Giovinezza
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