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Tartufo in gravidanza, si può mangiare o no: i consigli

L'autunno è arrivato e con esso anche il pregiatissimo tartufo: si può mangiare in gravidanza o è meglio evitarlo? Scopriamolo insieme.

La gravidanza è un momento bellissimo nella vita di ogni donna, ma anche estremamente delicato. Infatti, durante i nove mesi è di fondamentale importanza fare attenzione a ciò che si mangia, ai cibi che si portano in tavola e soprattutto agli alimenti da evitare. D’altronde, ciò che la mamma mangia è ciò che mangia anche il suo bambino. Come ogni autunno, sulle nostre tavole è tornato il tanto amato tartufo: si può mangiare in gravidanza oppure no? Scopriamolo insieme.

Tartufo in gravidanza: si può mangiare o no?

Durante i bellissimi nove mesi di gravidanza tutte le future mamme devono fare particolare attenzione alla dieta da seguire, al peso da mantenere, alle abitudini alimentari da seguire. Infatti, ci sono alcuni alimenti che le donne devono assolutamente evitare, dal momento che possono provocare delle infezioni, come per esempio le uova crude.

Il tartufo è un prodotto della terra e per questo è potenzialmente dannoso. Il rischio di toxoplasmosi, infatti, esiste per tutti i prodotti vegetali o alimenti contaminati da oocisti. Tuttavia, a oggi sappiamo che le buone prassi igienico-sanitarie consentono di limitare l’infezione da toxoplasma gondii. Le verdure e gli ortaggi, così come il tartufo quindi, non determinano alcun rischio se ben lavati. Il rischio legato al batterio della toxoplasmosi si annulla nel momento in cui il prodotto fresco viene accuratamente lavato e privato di ogni particella terrosa. È bene dunque essere sempre certi della qualità del tartufo che si sta per consumare e, in particolar modo, che sia stato ben pulito.

La cosa migliore durante la gestazione è quella di consumare il tartufo, specialmente se crudo, solo a casa propria o in ristoranti fidati. Insomma, un po’ come fate per la frutta e la verdura fresca, è bene accertarsi che i prodotti della terra che volete consumare crudi siano ben lavati. Per una sicurezza maggiore quindi, acquistate direttamente voi il tartufo e spazzolatelo a lungo sotto l’acqua corrente, lasciarlo poi a bagno con un po’ di bicarbonato di sodio non altererà il sapore del prodotto ma vi garantirà ancor di più l’eliminazione dei batteri.

Tartufo in gravidanza: le alternative

Se proprio volete essere sicure di non correre alcun rischio per nove mesi, ci sono altre tipologie di tartufo salutari al 100%. Naturalmente, non sarà come assaporare del tartufo fresco, ma la certezza di non correre rischi per il feto è totale.

Le alternative al tartufo fresco sono: tartufo surgelato, essiccato o conservato. Il tartufo surgelato, soprattutto se ben lavato prima del processo di congelamento, è sicuro dal batterio della toxoplasmosi. Basterà scongelarlo e grattugiarlo per avere un ottimo sostituto al prodotto fresco. Il tartufo essiccato viene sottoposto prima a temperature elevate alle quali ogni batterio viene a morire. Questa procedura rende il tartufo essiccato un ottimo sostituto del tartufo fresco. In tutta sicurezza, infine, si può optare per una qualsiasi salsa o crema di tartufi, dal momento che i prodotti conservati hanno subito processi di sterilizzazione e pastorizzazione.

Scritto da Francesca Belcastro
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