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Scarlattina in gravidanza: sintomi e rischi per il feto

Le donne in gravidanza poso contrarre la scarlattina. Spesso gli involontari colpevoli sono i fratelli maggiori. I rischi sono pressoché nulli

La scarlattina si trasmette attraverso le vie aeree e la saliva. Il che significa che, specie se in casa c’è un bambino che frequenta l’asilo o la scuola, il contagio è piuttosto semplice. La scarlattina in gravidanza, comunque, non problemi particolari. Vediamo i sintomi e il periodo di incubazione.

Scarlattina in gravidanza

La scarlattina è una delle malattie esantematiche e pertanto è infettiva: basta un colpo di tosse, uno starnuto o anche una banale conversazione con una persona malata, e può essere contratta. Ha origine dal batterio dello Streptococcus pyogenes, ossia lo Streptococco βeta Emolitico di Gruppo A. Tipicamente colpisce i bambini nella fascia di età tra 2 e 10 anni, ma non è rara in età adulta. E’ chiaro che, se si ha già un bambino che frequenta le comunità – scuola, asilo, palestre – è più facile contrarla durante la gravidanza. Va detto subito, però, per tranquillizzare tutte le mamme, che normalmente, se contratta durante i nove mesi di gestazione, non dà alcuna complicazione: non nuoce alla mamma e non nuoce al nascituro. Ma va altresì detto, che deve essere curata: il medico curante prescriverà antibiotici compatibili con lo stato di gravidanza, mentre per abbassare la febbre si può ricorrere al paracetamolo. Per calmare il fastidioso prurito, invece, le donne in gravidanza non hanno molte opzioni: si può provare con spugnature di acqua fresca, magari un po’ di talco, senza però utilizzare detergenti o saponi. Quanto al nascituro, finché sta nel ventre materno, è protetto dalla scarlattina e non si registra alcun problema a carico del feto. Ma, se malauguratamente la futura mamma dovesse contrarre la scarlattina al momento del parto, allora potrebbero presentarsi dei rischi. In particolare, il bambino potrebbe contrarla proprio durante il parto, nella fase di espulsione. Ecco perché viene effettuato un tampone vaginale: se l’esito dovesse mostrare una colonizzazione del batterio, verrà prescritta una terapia antibiotica.

Scarlattina sintomi

La scarlattina, in prima battuta, si manifesta con mal di testa, mal di gola, febbre – anche elevata – e uno stato di malessere generale. Dopo qualche giorno compare una sintomatologia più specifica e dunque si manifestano faringotonsillite, la cosiddetta lingua a fragola, nausea e vomito, ingrossamento dei linfonodi soprattutto nella regione del collo, esantema ovunque, tranne che nella zona intorno alla bocca. Compare anche il prurito.

Periodo di incubazione

Il tempo di incubazione varia da 2 a 5 giorni dal contagio: il malato è molto contagioso soprattutto durante la fase acuta della malattia, mentre lo è poco nel periodo che la precede e cessa di esserlo dopo 24-48 ore dall’inizio della terapia antibiotica. Dopo 2 o 3 giorni dal contagio compaiono i primi sintomi di cui si è appena detto: si inizia con uno stato di malessere generale, con febbre, per poi dare sfogo alla sintomatologia tipica di questa malattia.

Scritto da Emanuela Stifano
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