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La depressione legata alla gravidanza è una problematica seria

La terapia è una delle migliori soluzioni.

La depressione legata alla gravidanza, conosciuta come depressione perinatale, colpisce 1 donna su 7. Può avere un serio impatto sulla tua salute e sullo sviluppo del tuo bambino, quindi prendere provvedimenti per prevenire questa complicazione può portare benefici a te e alla tua famiglia.

Se sei incinta e hai certi fattori di rischio per la depressione, i medici dovrebbero prescriverti una terapia. Due tipi di consulenza possono ridurre al meglio il rischio di sviluppare la depressione perinatale: la terapia interpersonale e la terapia cognitiva comportamentale.

Anche se ogni nuova mamma può sviluppare la depressione perinatale, sei considerata a maggior rischio se:

  • Hai una storia personale o familiare di depressione
  • Stai attraversando un divorzio o un altro evento di vita stressante
  • Sei sotto tensione finanziaria
  • Non hai molto sostegno sociale
  • Hai il diabete gestazionale
  • Sei un’adolescente o una mamma single
  • Non hai pianificato o voluto la gravidanza

Per le donne con questi fattori di rischio, la terapia interpersonale o cognitivo comportamentale può ridurre le probabilità di sviluppare la depressione perinatale di quasi il 40%.

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Depressione legata alla gravidanza: le terapie

La terapia interpersonale si concentra sul gioco di ruolo e sull’aiutarti a minimizzare lo stress e i conflitti, specialmente quelli che possono nascere dall’avere un figlio. Per esempio, potresti esercitarti su come delegare i compiti di cura del bambino con il tuo partner.

La terapia cognitiva comportamentale aiuta a capire e gestire i propri pensieri, sentimenti e comportamenti. Con questo tipo di terapia, imparerai strategie per trasformare i pensieri e le percezioni negative in pensieri più positivi e costruttivi.

Puoi aiutare a difenderti imparando a conoscere i sintomi e i fattori di rischio della depressione post-partum. Non esiste una singola causa responsabile; d’altronde, fattori fisici, stile di vita e stato emotivo possono giocare un ruolo a favore allo sviluppo della patologia. Dopo la nascita del piccolo, infatti, si verifica una drammatica discesa dei livelli ormonali e questi cambiamenti possono determinare sbalzi d’umore e stanchezza.

Inoltre, quando si attraversa un periodo in cui viene a mancare il corretto riposo e si è sopraffatti dal sonno, possono risultare di difficile risoluzione anche i problemi quotidiani. La presenza di un bambino esigente o la presenza di fratelli maggiori, le difficoltà di allattamento al seno, i problemi finanziari o la mancanza di sostegno da parte del partner possono portare allo svilupparsi di tale patologia.

Scritto da Stefania Netti
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