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Come gestire l’autismo a scuola: i consigli

La scuola non sempre è in grado di gestire l'autismo in classe: ecco una guida su come fare e i consigli per rispondere ai bisogni dei bambini.

Molto spesso le istituzioni scolastiche non sono in grado di affrontare tutte le problematiche relative all’autismo, in quanto manca una preparazione e una formazione specifiche. Quando si ha a che fare con i disturbi dello spettro autistico, non si può lasciare tutto al caso o all’improvvisazione. Quindi, come gestire l’autismo a scuola in modo corretto?

Disturbi dello spettro autistico e scuola

La scuola non sempre è capace di gestire situazioni particolari e delicate come possono essere quelle dei bambini autistici. I genitori affrontano e si confrontano con tale realtà ogni giorno, e spesso questi bambini sono esclusi da molte attività proprio perché non si sa come gestire i loro comportamenti e la loro imprevedibilità, a seconda di come percepiscono l’ambiente attorno a loro.

Innanzitutto, occorre fare chiarezza. Per disturbi dello spettro autistico si intendono una serie di disturbi che colpiscono le abilità sociali e di comunicazione e, in misura differente le abilità motorie e linguistiche. Si tratta di uno spettro variabile, che può comprendere sia persone con alto quoziente intellettivo che con ritardo mentale. Infatti, all’interno dello spettro autistico vi sono diverse diagnosi, che vanno dalla Sindrome di Asperger, al Disturbo autistico.

Le cause risultano ancora sconosciute, nonostante molteplici studi abbiano dimostrato che esiste una multifattorialità di cause genetiche, organiche o acquisite precocemente, che potrebbero giustificare l’insorgenza dell’autismo. I bambini affetti da questo disturbo richiedono tante energie e attenzioni, ma soprattutto strategie di gestione mirate, in modo da stabilire una relazione che ne favorisca gli apprendimenti.

Disturbo autistico: quali sono le difficoltà

Quando in classe è presente una situazione delicata come quella di un bambino affetto da disturbo autistico, è impossibile pensare di utilizzare le stesse strategie educative utilizzate con il resto degli alunni. Infatti, tale disturbo comporta diverte difficoltà che riguardano le seguenti abilità:

  • teoria della mente e meta-rappresentazione;
  • comunicazione sociale;
  • percezione ed espressione delle emozioni;
  • attenzione;
  • orientamento sensoriale;
  • imitazione;
  • gioco simbolico;
  • comunicazione e linguaggio;
  • attaccamento.

Risulta fondamentale, quindi, rispondere in maniera adeguata e opportuna ai differenti bisogni di questi bambini.

Come gestire l’autismo a scuola

Date le suddette premesse, come gestire l’autismo a scuola al fine di favorire l’apprendimento di tali bambini? Le strategie individuate hanno lo scopo di incoraggiare la comunicazione, sostenere l’interazione sociale, ridurre i disturbi comportamentali e facilitare l’apprendimento.

Incoraggiare la comunicazione

Quando si vuole incoraggiare la comunicazione con un bambino con disturbi dello spettro autistico, è necessario:

  • stabilire e mantenere un contatto oculare e spronare il piccolo a fare altrettanto;
  • parlare in modo chiaro utilizzando immagini in caso di difficoltà linguistiche;
  • servirsi di filmati e fumetti per aiutare il bambino a comprendere l’uso della comunicazione non verbale;
  • presentare dei dialoghi scritti sotto forma di immagini o di simboli per insegnarli come e cosa dire;
  • realizzare un “quaderno dei resti” in cui incollare immagini rappresentanti esperienze vissute a scuola o in famiglia;
  • premiare ogni tentativo di comunicazione spontanea.

Sostenere l’interazione sociale

A causa dei deficit delle competenze relazionali, questi bambini hanno bisogno di strumenti adeguati per interagire con le altre persone. A tal fine, risulta importante:

  • insegnare a salutare appena entra in classe;
  • pretendere che attiri l’attenzione degli altri prima di parlargli, toccandoli o chiamandoli;
  • insegnare a chiedere aiuto con l’ausilio di immagini se necessario;
  • incoraggiare la conversazione con i compagni;
  • condividere le proprie cose con gli altri.

Ridurre i disturbi comportamentali

I bambini autistici hanno rituali e abitudini molto rigidi e non amano i cambiamenti e le sorprese, ai quali possono reagire con crisi improvvise e scatti d’ira. Forzare il bambino a modificare il proprio stile di vita non porta a nulla, pertanto bisogna osservare il suo comportamento per imparare a gestirlo al meglio. Tra le strategie principali da utilizzare:

  • utilizzare l’analisi funzionale per individuare gli elementi che portano al problema;
  • rispettare i tempi ed evitare cambiamenti repentini;
  • strutturare la sua giornata in modo prevedibile;
  • rivolgersi a lui in modo calmo e chiaro;
  • creare ordine intorno al bambino;
  • insegnarli a riferire il suo stato d’animo;
  • promuovere l’imitazione dei pari per ottenere comportamenti adeguati;
  • favorire la reiterazione di un comportamento positivo tramite programmi di rinforzo.

Facilitare l’apprendimento

Per facilitare l’apprendimento di un bambino autistico bisogna seguire un percorso orientato verso l’individuazione, la personalizzazione e l’inclusione nel contesto classe. Gli obiettivi fondamentali, infatti, sono la creazione di un contesto inclusivo e l’istituzione di un percorso didattico facilitato. Per il primo obiettivo è necessario che il bambino rimanga in classe per più tempo possibile, che faccia più che può le stesse cose degli altri e che impari e segua i suoi compagni. Per il secondo, invece, è opportuno presentare il lavoro da fare con materiali più motivanti, utilizzare metodi di insegnamento alternativi, suddividere il compito in sequenze semplici, utilizzare il canale visivo per imparare, sostenere l’impegno più del risultato e mostrare al bambino cosa deve fare in pratica.

Scritto da Francesca Belcastro
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