x

x

Baby sitter per bambini autistici: i consigli

Occuparsi dei bambini autistici non è semplice: ecco cosa bisogna sapere quando si sceglie una baby sitter.

L’autismo è un disordine neuropsichico infantile, che può comportare gravi problemi nella capacità di comunicare, di entrare in relazione con le persone e di adattarsi all’ambiente. Rientra in quelli che vengono definiti “disturbi pervasivi dello sviluppo”, un insieme di disturbi complessi, che dipendono da un alterato sviluppo del cervello. Chi ne è affetto presenta problemi di interazioni sociali, problemi di comunicazione e comportamenti ripetitivi. Proprio per questi motivi, scegliere e trovare una baby sitter idonea a prendersi cura dei bambini autistici è molto complicato. Quali caratteristiche deve avere una baby sitter per bambini autistici?

I bisogni dei bambini autistici

Affidare il proprio figlio a un’altra persona è un momento difficile per qualsiasi mamma. L’allontanamento, infatti, può far nascere sensi di colpa, ansia e paura che il bambino possa sentire la mancanza. Che sia per tornare al lavoro o per staccare un po’, bisogna ricordare che stare un po’ lontani aiuta sia la mamma che il piccolo. Questo è tanto più vero quando si ha a che fare con bambini autistici, i quali richiedono maggiori attenzioni e necessitano di bisogni speciali. La giusta baby sitter, quindi, deve possedere le competenze tipiche che il ruolo richiede, alle quali deve associare altre più specifiche.

I bambini nello spettro autistico, infatti, presentano bisogni particolari. Lo spettro autistico è una condizione legata a uno sviluppo neurobiologico atipico. Non può essere diagnosticata dai medici con gli strumenti tradizionali, ma solo attraverso l’osservazione dei comportamenti del soggetto. Si tratta di un insieme eterogeneo di comportamenti e caratteristiche che hanno molte cause e presentazioni diverse.

Baby sitter per bambini autistici

Quando si cerca una baby sitter per bambini autistici, è opportuno che possieda non solo le classiche caratteristiche, ma anche sia una professionista con una formazione adeguata. Trattandosi di una situazione delicata, la famiglia ha il compito di fornire alla persona istruzioni e informazioni. La candidata, infatti, deve sapere che strumento di comunicazione utilizza il bambino. Inoltre, la baby sitter deve conoscere alla perfezione la routine del piccolo e utilizzare tutti gli strumenti che possano aiutarlo a controllare l’ambiente e a capire cosa deve fare. Nella gestione della quotidianità le immagini possono svolgere un ruolo fondamentale. D’altronde, nel caso di bambini con autismo non verbale, si usa con successo la PECS (Picture Exchange Communication System). Questo significa che si insegna a utilizzare le immagini per fare delle richieste. Risulta opportuno, poi, conoscere il profilo sensoriale del bambino. Per esempio, se non vuole essere toccato, bisogna rispettare la sua volontà. Le persone autistiche non amano i cambiamenti, le sorprese, tutto ciò che avviene in maniera troppo veloce. Uno dei compiti richiesti è quello di rendere la realtà prevedibile e fare in modo di evitare i cambiamenti.

Scritto da Francesca Belcastro
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Cosa fare per perdere peso in gravidanza: tutto ciò che dovete sapere

Come gestire l’autismo a scuola: i consigli

Leggi anche