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Calcolare la data presunta del parto: come si fa

Il calcolo della data presunta del parto si può fare attraverso dei dati fondamentali e dei parametri ed è necessario rivolgersi ad un ginecologo per avere dei dati certi.

Quando si scopre di essere in dolce attesa una delle maggiori curiosità dei neo genitori è di certo la data del parto. Naturalmente, si sa, non si può prevedere con esattezza scientifica il giorno della nascita, ma vi sono una serie di elementi che permettono di farsi un’idea piuttosto verosimile. Il margine di errore, in una gravidanza che rispetta i termini, può essere di circa quindici giorni.

Data presunta del parto: come si calcola

Prima di rispondere è necessaria una premessa. È possibile procedere con un calcolo della data presunta all’interno di una finestra temporale di circa trenta giorni. Da quando infatti il bambino o la bambina è fisiologicamente pronto alla nascita la data esatta può variare. Risalire alla data esatta del concepimento risulta difficile alla maggior parte delle coppie, quindi come primo parametro da considerare viene richiesto quello della data dell’ultima mestruazione.

Lultima mestruazione va infatti a segnare un primo punto fermo nel calcolo della data presunta del parto. Scientificamente si parla di epoca gestazionale, quando si fa riferimento alla data dell’ultima mestruazione mentre di epoca concezionale quando il calcolo parte dal momento del presunto concepimento. Il periodo di gestazione consueto è di 40 settimane.

La neo mamma quindi considerando il primo giorno dell’ultima mestruazione, può risalire anche al periodo ovulatorio con abbastanza precisione. L’ovulazione infatti avviene circa 14 giorni dopo la mestruazione con una finestra fertile un po’ più ampia.

Il calcolo della data presunta del parto

Ricapitolando i dati fondamentali per calcolare la data presunta del parto sono:

  • Il primo giorno dell’ultima mestruazione;
  • La durata media del ciclo mestruale;
  • La data dell’ovulazione.

Questi calcoli sono più semplici nel caso di un ciclo regolare di 28-29 giorni. In caso contrario risulta più difficili risalire alla data dell’ovulazione e quindi del rilascio dell’ovocita, pronto per la fecondazione. Secondo questo principio per conoscere la data presunta del parto basta aggiungere 280 giorni al primo giorno dell’ultima mestruazione. Ribadiamo però che è necessario considerare che, anche nei cicli più regolari, l’ovulazione non è calcolabile con esattezza e che lo spermatozoo impiega qualche giorno per fecondare l’ovulo. Questo comporta che nei cicli più regolari è possibile stabilire la data presunta del parto con un margine di errore di circa quindici giorni.

Le ipotesi saranno poi confermate o smentite dal ginecologo che segue la gestante, grazie agli esami diagnostici sul feto.
Con la prima ecografia infatti vengono fornite delle informazioni fondamentali per stabilire il momento del concepimento, come la grandezza del feto e la visione della camera gestazionale.

Il ginecologo inoltre si avvale del cosiddetto regolo ostetrico per stabilire la presunta data del parto. Si tratta di uno strumento che prende come parametro di riferimento l’ultima mestruazione e le informazioni riportate dalla futura mamma in fase di anamnesi, per stabilire l’età gestazionale. Il regolo è composto da due cerchi graduati sovrapposti, che si possono spostare attraverso una rotella. Il cerchio maggiore segna i trecentosessantacinque giorni dell’anno, raggruppati nei mesi. Il cerchio minore invece rappresenta i trimestri della gravidanza. Posizionando correttamente le lancette il ginecologo stabilisce così la data presunta del parto.

Qualora la coppia fosse a conoscenza della data del concepimento in relazione al potenziale coito fecondante, il calcolo potrebbe comunque basarsi su informazioni più certe. Ma si tratta di una eventualità piuttosto rara.

Il metodo Naegele: calcolare la data del parto

Nella ricerca della data presunta del parto si può ricorrere alla cosiddetto metodo Naegele, dal nome dell’ostetrico e chirurgo tedesco che l’ha ideato. Questo metodo si presta per essere sperimentato in maniera casalinga dai neo genitori, prima di ottenere conferme dal ginecologo.

Il calcolo è piuttosto semplice: alla data del primo giorno dell’ultima mestruazione si aggiunge un anno, più sette giorni meno tre mesi. Anche in questo caso però l’irregolarità di molti cicli mestruali può rendere complicato il processo di calcolo.

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