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Quando intervenire balbuzie dei bambini

Il vostro bimbo sta imparando a parlare e ogni tanto inciampa nel pronunciare i suoni, ripete più volte la stessa sillaba oppure all’improvviso tronca il discorso, lasciando le parole a metà? Non preoccupatevi, è una situazione normale, soprattutto se ha un’età compresa tra i 2 e i 5 anni. Il balbettio è il risultato dei suoi sforzi per imparare a parlare in maniera corretta e il disturbo si allevia fino a scomparire del tutto man mano che il piccolino prende padronanza del linguaggio.

Tuttavia ci sono casi in cui si tratta di un problema che può perdurare in età scolastica e fino all’età adulta, dovuto a squilibri di tipo psicologico o addirittura neurologico. Ecco quali sono i segni che indicano che si tratta di una seria disfunzione dialettica che richiede un intervento sanitario:

  • nel momento in cui il bimbo tenta di iniziare a parlare notate una tensione e una contrazione dei muscoli facciali;
  • c’è un aumento del volume della voce nelle ripetizioni delle stesse lettere e sillabe;
  • il bambino, per superare la difficoltà nel pronunciare i suoni, cerca di distorcere in maniera eccessiva le parole oppure evita completamente di parlare, soprattutto in presenza di persone che conosce poco;
  • il disturbo si protrae oltre i 5 anni di età.

Anche se non esiste una vera e propria terapia per curare la balbuzie, il medico può consigliarvi di rivolgervi ad uno specialista che si occupa dei disordini del linguaggio e dell’apprendimento nei bambini, il logopedista, il quale si avvale di tecniche di comunicazione e comportamentali individuali per insegnare ai piccoli pazienti dei metodi per pronunciare bene le parole e per non balbettare.

Anche i genitori possono fare qualcosa per aiutare i loro bimbi a superare il problema, creando delle situazioni di dialogo rilassanti e piacevoli, ad esempio comodamente seduti su di un divano durante un momento di relax. Se un bambino si sente coinvolto in discorsi che lo interessano, in un clima totalmente rilassato, riesce a padroneggiare più facilmente i suoni e a coordinare meglio i muscoli del viso e della lingua che svolgono un ruolo importante nell’ambito del linguaggio. Quando è in difficoltà con qualche parola, evitate di correggerlo, di interromperlo, di completare le frasi al posto suo e di farlo sentire sotto pressione, questo è un atteggiamento del tutto controproducente. Rimanete piuttosto in silenzio ed in ascolto, in modo che egli possa esprimersi con più calma e comprendere che può comunicare lo stesso, senza vergognarsi e provare disagio.

Scritto da Antonietta Zazzara
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