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Problemi di vista nei bambini: come accorgersene

Problemi di vista nei bambini: come devono essere affrontati dai genitori?

I piccoli problemi legati alla vista riguardano molti bambini e portano con sé tutta una serie di dubbi e perplessità nei genitori. Ma come si riconoscono i difetti visivi nei bambini e come devono essere affrontati dai genitori?

Difetti della vista nei bambini: come accorgersene?

Se le maestre di vostro figlio vi riportano che a scuola fa fatica a vedere ciò che viene scritto sulla lavagna o che quando disegna ha necessità di avvicinarsi al foglio, allora forse vostro figlio può avere qualche problema di vista. Ma come devono comportarsi i genitori quando si sospetta un difetto visivo nel bambino? Accorgersi del fatto che qualcosa nella sua vista non va è il primo passo per aiutare il bambino a vederci meglio. Ci sono dei campanelli d’allarme che possono destare dubbi nei genitori: la difficoltà nel riconoscere persone da lontano o la difficoltà nella messa a fuoco di immagini e scritte.

Il pediatra di famiglia è un validissimo aiuto per iniziare ad affrontare le problematiche legate alla vista. La visita oculistica solitamente viene fatta al compimento del terzo anno d’eta del bambino ma, se emergono problematiche prima, allora è bene sottoporre il vostro piccolo ad una visita preventiva. Ci sono, inoltre, del fattori che non devono essere sottovalutati e che son legati a dei probabili difetti visivi nei bambini, come spiega il dottor Roberto Caputo, responsabile dell’unità di Oftalmologia pediatrica all’ospedale Meyer di Firenze, uno tra i centri più all’avanguardia per la cura dei problemi della vista nei bambini.

Il primo è, senza dubbio, la familiarità: un bambino figlio di genitori che portano gli occhiali o nella cui famiglia abbondano i difetti visivi ha più probabilità di averne a sua volta

I problemi di vista nei bambini

I difetti della vista sono molteplici, ma quando ci troviamo di fronte ai “classici” problemi legati alla vista, come dobbiamo comportarci? I difetti di cui stiamo parlando sono la miopia, l’astigmatismo, l’ipermetropia e l’ambliopia, conosciuta più comunemente come occhio “pigro“. Nella maggior parte dei casi la diagnosi dell’oculista porta alla prescrizione di occhiali da vista per bilanciare il difetto. Secondo il dottor Caputo non è sempre necessario però mettere gli occhiali e dice:

Quando il difetto visivo è al di sotto di una diottria, se il bambino non avverte disagi, si può anche evitare di correggerlo. Ma quando si va oltre è molto probabile che il rendimento scolastico del bambino possa risentirne, quindi, in questo caso, gli occhiali sono la scelta giusta

Il dottore, circa la questione degli occhiali da riposo, ha aggiunto che:

In oftalmologia gli occhiali da riposo non hanno alcun senso. Nel linguaggio comune, spesso si indicano con questa espressione quegli occhiali che vengono prescritti per difetti visivi molto bassi, che si possono anche non correggere. Se il bambino non ha sintomi e il difetto è effettivamente molto lieve, spesso non ha senso correggerlo. Non esistono, però, linee guida condivise e valide a livello internazionale

Ciò che si tende a correggere è la miopia, difetto visivo a causa del quale si vede sfocato da lontano e che presenta conseguenze maggiori sulla scuola a differenza dell’ipermetropia e dell’astigmatismo. Altro difetto che si può manifestare è l’ambliopia, meglio conosciuta come patologia dell’occhio “pigro“. Si tratta di una riduzione più o meno marcata della capacità visiva di un occhio, dove l’altro si trova a lavorare per due.

Alcune terapie efficaci e le cure “alternative”

Nei bambini, per risolvere alcuni difetti collegati alla vista, rivolgersi alla chirurgia refrattiva è fortemente sconsigliato dai medici in età pediatrica. La chirurgia usata dal medico oculista per correggere va ad intervenire sulla cornea o sul cristallino e per i bambini questo tipo di intervento risulterebbe troppo invasivo. Il dottor Caputo sotto questo fronte afferma che:

Di solito si evita di intervenire con il laser su bambini e adolescenti, perché il difetto visivo è ancora in evoluzione. Si può però decidere di procedere, in centri altamente specializzati, in casi particolari, per esempio quando c’è una grande differenza tra un occhio e l’altro, oppure in presenza di difetti difficili da correggere con gli occhiali

Intervenire, invece con delle cure “alternative” come gli integratori, a detta di molti medici e dello stesso Caputo, non è per niente efficace, anzi risulterebbe essere una spesa inutile che dà false speranze ed aspettative altrettanto false.

Scritto da Alice Sacchi
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