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Il concetto di “giusto” o “sbagliato”

Vostro figlio vuole essere trattato in modo equo e ricevere giuste conseguenze.

Il vostro bambino, soprattutto verso gli otto anni, inizia a comprendere il concetto di “giusto” o “sbagliato”. Questo è uno sviluppo naturale e utile. Spesso, tuttavia, tendono a sbagliare inconsapevolmente pur di essere accettati dagli amici.

Il concetto di “giusto” o “sbagliato”

Ebbene, i bambini di otto anni possono sembrare rigidi nelle loro convinzioni. Potete sentire vostro figlio dichiarare che una certa persona è “buona” o che qualcosa che qualcuno fa è “cattivo”, con poca comprensione del fatto che c’è spesso una zona grigia nel mezzo.

Il ragionamento morale di vostro figlio è egocentrico. Capisce che la ragione per fare o non fare qualcosa dipende dalle conseguenze, quindi da eventuali punizioni. Sta anche arrivando gradualmente a capire come le azioni influenzano gli altri. Questo è un buon momento per invocare la regola d’oro: tratta gli altri come tu stesso vorresti essere trattato.

Il vostro bambino si preoccupa anche della giustizia: vuole essere trattato in modo equo e ricevere giuste conseguenze. La disciplina che si basa su conseguenze logiche è efficace. Per esempio, se non ha spento la televisione quando gli è stato chiesto, domani non potrà guardarla. A tal proposito, esistono delle regole chiare e semplici da rispettare, in modo da dimostrare una certa coerenza.

Il concetto di giusto o sbagliato bambino

I bambini e la paghetta: come gestirla

Alcune famiglie legano la paghetta alle faccende domestiche, anche se ciò è controverso tra gli esperti. Quest’ultimi, infatti, credono che le faccende domestiche dovrebbero essere fatte senza compenso come un contributo atteso alla famiglia. Altri legano la paghetta all’atteggiamento e al comportamento, rubando i dollari come punizione.

Altre famiglie non danno nessuna paghetta, preferendo soddisfare le spese dei loro figli caso per caso. I genitori a volte impongono come vengono spesi i soldi della paghetta. Per esempio, alcune famiglie insistono che i bambini risparmino automaticamente una certa parte e diano un’altra parte in beneficenza, aiutando così il bambino a imparare due buone lezioni sul valore del denaro.

Non c’è un modo giusto o sbagliato di dare una paghetta. I vostri valori e il modo in cui scegliete di insegnare a vostro figlio il denaro dovrebbero determinare il modo in cui viene gestito.

Scritto da Stefania Netti
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