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Viaggiare coi bambini: l’iPad è davvero una buona idea?

Lasciare che i bambini si distraggano durante un lungo viaggio con l'iPad non è sempre la giusta soluzione. Scopri perché su Mamme Magazine!

Molte famiglie scelgono di viaggiare coi propri bambini sfruttando l’occasione per stare insieme e godersi le ferie – spesso conquistate destreggiandosi tra le esigenze dei colleghi, l’organizzazione dei turni e la disponibilità dei nonni. Per i bambini è certamente un’esperienza costruttiva. Ma per i genitori a volte finisce per essere un’esperienza, punto: figli isterici dopo un’odissea in macchina, neonati che non dormono, il caos dei documenti, la pipì che scappa sempre nei momenti peggiori, lo stesso audiolibro ripetuto all’infinito nel lettore cd, e gli innumerevoli “siamo arrivati?”.

Il problema

I bambini sembrano aver bisogno di essere continuamente stimolati. A maggior ragione se devono stare incollati a un sedile per diverse ore. A questo si aggiungono altre piccole insofferenze: fanno fatica a stare fermi in uno spazio ristretto, ad accontentarsi di poche soste per la pipì e un panino al volo, a rispettare regole per loro insolite – orari di scali e partenze, comportamenti da tenere in fase di decollo o atterraggio.

La soluzione più comoda è arrendersi: consegnare l’iPad o lo smartphone al bambino, e lasciare che si intrattenga da solo per il resto del tragitto. Non molti genitori si rendono conto del fatto che è un clamoroso autogol; se non vi siete convinti per averlo provato, ecco un elenco di motivi da tenere in considerazione.

  1. Troppa tecnologia. Touch screen e realtà virtuale sono iperstimolanti anche per i grandi – per curare insonnia e ansie notturne si consiglia di spegnere tutti gli schermi prima di andare a dormire, e rilassarsi con un buon libro o della musica. Per i bambini è anche peggio, perché la loro età li rende particolarmente ricettivi: la vista soprattutto è colpita da immagini di contenuto e frequenza molto più intensi e accattivanti della realtà. Quando gli toglierete lo schermo da sotto il naso – se ci riuscite senza drammi – il bambino si sentirà stordito o ipervigilante a seconda, e per voi sarà più difficile gestirlo per il resto del viaggio – magari proprio quando lo vorreste più concentrato e tranquillo, il tempo di scaricare i bagagli, aspettare alla reception dell’albergo, prendere l’uscita giusta in autostrada.
  2. Il bambino ottiene quello che vuole e quando vuole. Se alla prima lacrima di coccodrillo accorrete a sedare la crisi imminente con un iPad, il bambino non impara un meccanismo fondamentale per la crescita, chiamato ritardare la gratificazione. In altre parole, non impara ad accettare che le soddisfazioni non arrivano in ogni momento e lamentandosi. Nel mondo degli adulti, avere imparato questa lezione significa saper funzionare bene anche sotto stress, perché si è capaci di pianificare una via d’uscita e sopportare nel mentre il fattore stressante – nel caso di un viaggio, l’attesa.
  3. Stai lasciando che detti lui le regole. Non sta a tuo figlio importi come devi educarlo. Consegnandoli lo smartphone crei un precedente, che ripetuto in ogni viaggio si trasformerà in un’abitudine. Una cattiva abitudine di cui sarà complicato liberarsi in futuro. Se in più acconsenti dopo una scenata, confermi nel bambino l’idea che un capriccio del momento sia in verità un bisogno necessario, e che basti prendere gli altri per esasperazione per ottenere qualunque cosa.
  4. Il divertimento (non) è senza fine. Nel mondo virtuale non ci sono momenti di silenzio, di buio, di quiete; il bambino non impara ad apprezzarli come normali, e perciò ogni pausa nella vita reale diventa per lui una noia insopportabile. Comincerà a rifugiarsi in quel mondo di solo divertimento, e lo percepirà come sempre più lontano dal mondo degli adulti, che nota essere fatto anche di fatica, autocontrollo, empatia. Sono le premesse per l’incomunicabilità: tuo figlio smetterà di accettare i tuoi “no” innanzitutto perché non ne capirà la ragione, perché vivi in un mondo che non è il suo.

La soluzione

Un articolo della sezione Salute uscito sul «Corriere della Sera» nel giugno 2018 dà voce al parere dell’ormai maggior parte dei pediatri, secondo i quali l’uso di cellulari e iPad da parte dei bambini dovrebbe essere decisamente limitato. Non più di 2 ore al giorno per i piccoli dai 5 agli 8 anni, non più di 1 ora al giorno per quelli dai 3 ai 4, e niente affatto fino ai 2 anni. I danni delle nuove tecnologie colpiscono soprattutto il sistema nervoso, causando nel lungo periodo alterazioni del sonno, problemi alla vista, una cattiva postura, fino ad attacchi di emicrania e disturbi del comportamento.

La miglior medicina contro la noia e l’abuso dello schermo è l’interazione sociale. Il consiglio cioè è quello di preferire un intrattenimento che porti il bambino a rimanere in contatto con la realtà, ad interessarsi. Nel caso di un lungo viaggio, si tratta di pochi trucchetti, molto semplici da programmare.

  1. Porta qualcosa di sano da bere e da mangiare. Il gusto è uno dei sensi più facili da stimolare, soprattutto se scegli dei comfort food nutrienti: frutta per la dolcezza, frutta a guscio o barrette di cereali se volete qualcosa di croccante, del tè freddo fatto in casa. Per chi è stato bravo durante il viaggio, puoi usare un pochino di cioccolato come premio.
  2. Prima di partire, create insieme qualche playlist con musica che piace a tutti. Ascoltare musica è molto rilassante, e il fatto di aver scelto insieme le canzoni educa il bambino al confronto costruttivo: a sapere cosa vuole e cosa gli piace, e a dire la sua rispettando gli altri.
  3. Prepara una borsa delle sorprese coi loro giochi. Funziona soprattutto coi più piccoli, ed è a costo zero: porta con te i loro giochi preferiti, e magari incartali. Il bambino dovrà indovinare cosa stai per scartare o tirar fuori dalla borsa, e l’effetto sorpresa funzionerà come una variante divertente.
  4. Falli giocare. I bambini sono perfettamente in grado di intrattenersi da soli, perché hanno una fantasia molto più ricca di quella degli adulti. Basta lasciare che la usino: via libera quindi a indovinelli e parole crociate, album di figurine, disegni, e ai classici giochi da banco di scuola (battaglia navale, forza quattro, tris).
  5. Leggi una storia. Sì, come si faceva una volta – ci sarà un motivo se funziona dai tempi delle nostre nonne? In più fa bene anche a te: ti rilassa, e quando proprio non ne puoi più, puoi improvvisare, cambiare il finale o accorciare il racconto.
  6. Chiacchierate. I bambini più grandi vanno trattati da grandi. Scopri le loro opinioni, mostra loro che per te è importante sapere cosa desiderano, cosa temono, di cosa preferiscono parlare. Quando tornano da scuola sono normalmente troppo stanchi e affamati: un viaggio in macchina o in aereo, invece, può diventare una parentesi piacevole per affrontare discorsi anche non impegnativi.
Scritto da Alice Sacchi
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