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Percentili di crescita: calcolo e monitoraggio del bambino

Per verificare e tenere sotto controllo la crescita del bambino viene effettuato il calcolo dei percentili. Come avviene il calcolo di questi? Fermo restando che ogni bambino ha una sua personalissima curva di crescita, esistono dei valori in cui bambini perfettamente normali crescono: questi sono rappresentati dal 25° e il 75° percentile. Alcuni crescono su curve superiori, oppure inferiori: non è detto che ci sia qualcosa che non va, quindi non occorre subito allarmarsi, ma chiedere consiglio ad un pediatra. Il percentile è un calcolo viene fatto tenendo conto di moltissimi fattori, come il peso, l’altezza, il sesso, l’età e lo sviluppo del bambino: un neonato avrà un percentile diverso da un bambino o da un ragazzo. Viene valutata anche la circonferenza cranica, per cui la grandezza del cranio del neonato, bambino o ragazzo in questione.
Peso
Alla nascita e, più in generale, fino al primo anno di vita, il dato più importante da considerare dal punto di vista dei percentili è il peso. Successivamente, invece, meglio concentrarsi sull’altezza. Il calo neonatale non viene considerato. Si inizia a considerare normale il bambino che cresce circa 150-200 g alla settimana per i primi tre mesi. Successivamente, tende a raddoppiare il suo peso intorno a cinque mesi, andandolo a triplicare intorno all’anno. I percentili mettono in relazione il peso con l’altezza e permettono di formulare un grafico che viene anche evidenziato come curva di crescita. Maschi e femmine hanno modi di crescere differenti e, infatti, per ciascun sesso esistono particolari curve di crescita diverse. Generalmente, le femmine sono meno pesanti e più piccole in altezza del maschio.
Altezza
A partire dai due anni di età del bambino o della bambina, un importante indice che serve a valutare la crescita è rappresentato dall’altezza. Se, ad esempio, il nostro bambino fa parte del 10° percentile, vuol dire che il 10% dei bambini sarà più piccolo di lui (a parità di anni), mentre il 90% della popolazione sarà più alto. Le curve di crescita vengono messe in relazione per un periodo di tempo che va dalla nascita ai 20 anni, generalmente. E’ il medico, genericamente il pediatra, che si occupa di calcolare i percentili al momento delle visite di controllo ma, se volete essere più sicuri, potete controllare la crescita dei vostri bambini anche da soli. Su internet si trovano molti grafici della crescita che possono essere scaricati o compilati. In caso contrario, esistono alcuni siti che possono calcolare per voi la curva di crescita, richiedendovi alcune informazioni sul neonato, bambino o ragazzo, come il peso, l’altezza, l’età e il sesso.
Cranio
Nel calcolo dei percentili vi rientra anche la misurazione della circonferenza cranica del bambino. Il percentile di crescita che indica normalità è dato dall’intervallo dei valori 25°-75°. Spesso la circonferenza del cranio viene rapportata a quella del torace: al momento della nascita, quella del cranio prevale su quella del torace. Entro l’anno le due misure si equivalgono e, poi, successivamente quella toracica tende a prevalere su quella cranica. La circonferenza cranica alla nascita è all’incirca 35 cm.
Feto
I percentili vengono calcolati anche nel feto, ovvero quando il neonato non è ancora venuto al mondo. I valori di riferimento riguardano le lunghezze fetali, basandosi su ossa lunghe come omero e femore, oltre alla sopracitata circonferenza cranica. Esistono delle tabelle, che si possono trovare anche su Internet, che ci indicano le condizioni di normalità della lunghezza ossea del feto. In alternativa, un pediatra o un ginecologo potranno darvi giuste delucidazioni su questi importanti valori, al fine di valutare la crescita corretta del feto e, nel caso, segnalarvi se c’è qualcosa che non va. Per ciò che riguarda le tabelle fetali, da considerare che queste sono state recentemente oggetto di revisione e modifica, per andare a conformarsi all’Organizzazione Mondiale della Sanità, nei primi mesi del 2017. Questo perché le percentuali di crescita variano anche a seconda dell’epoca storica: nei periodi di guerre o carestie, ad esempio, la crescita del feto non era certo paragonabile a quella di oggi.
Neonato
Il percentile in un neonato serve a vedere la percentuale di crescita di questo. I valori sono ovviamente diversi rispetto a quelli dei bambini e dei ragazzi in generale. Il tutto varia a seconda del sesso, anche. I pediatri spesso effettuano delle misurazioni di peso, lunghezza e circonferenza cranica, per poi tracciare le curve di crescita, andandole a confrontare con i grafici che vengono riportati in particolari tabelle. Da considerare, inoltre, che l’alimentazione e la genetica rientrano nelle possibili variazioni di percentili: non c’è da allarmarsi, quindi, se vostro figlio rientra in un percentile diverso rispetto ad un neonato di pari età. Le curve di percentili, inoltre, variano anche a seconda dell’etnia dei bambini: a razze diverse, dunque, corrispondono sempre percentili diversi.
Bambini
Come per i neonati, anche per i bambini valgono le stesse regole. Cambiano, però, i percentili, sempre in rapporto all’altezza, al peso e alla circonferenza cranica. Un aspetto importante è rappresentato dalla crescita nel tempo: se peso ed altezza si mantengono sulla stessa curva, infatti, è da ipotizzare che dal punto di vista della crescita tutto stia andando per il verso giusto.
Ragazzi
I percentili di crescita servono a vedere anche lo sviluppo dei ragazzi e delle ragazze. Per quanto riguarda le femmine, una corretta linea di sviluppo può darci anche delle indicazioni circa l’avvicinarsi o meno del ciclo mestruale. Nel maschio, può indicarci l’inizio di uno sviluppo e dell’avvicinarsi dei caratteri sessuali secondari, come barba o peli pubici. Nei bambini e nei ragazzi, inoltre, può anche essere utile calcolare il BMI, ovvero l’indice di massa corporea, che ci indicherà se il bambino è sottopeso, normopeso oppure sovrappeso, esattamente come per un grande. Da rilevare, infine, il discorso legato al metabolismo: anche i bambini e i ragazzi possono avere un metabolismo veloce o lento, che può influire sul percentile andando a modificare il rapporto tra peso ed altezza. Far calcolare questi percentili da un pediatra o dal medico di base può essere la miglior cosa da fare, anche per poter interpretare al meglio i risultati e, nel caso di anomalie, gestirli nel miglior modo possibile.

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