Vivere senza un papà. Vivere senza un padre. Vivere senza un papà. Come posso parlare di qualcuno o qualcosa che non conosco? Voglio dire… Come si può utilizzare parole di cui si sa così poco? Papà, in ogni sua sfumatura, è una di queste.
Se mi chiedete della mamma, so di chi parliamo. Vi direi che, nonostante non fosse perfetta e malgrado i nostri scontri, causati dal nostro carattere a volte troppo simile, la mamma per me è la persona che mi svegliava la mattina, colei che mi scorrazzava avanti e indietro a tutte le ore del giorno e della notte, poco importava se ci fosse vento, pioggia neve o ghiaccio. Sfornava occasionalmente teglie di biscotti e mi utilizzava come assaggiatrice delle sue creazioni. Nei suoi occhi potevo vedere la verità, ciò che stavo facendo o ricevere sinceri commenti su come mi vestivo. E la sua onestà, per quanto dolorosa potesse essere, era allo stesso modo delicata e materna, come solo quella di una mamma può essere. Ci sono persone nella nostra vita che ci amano al punto di “mettersi” con noi, nel bene o nel male, persone che spesso non apprezziamo come dovremmo, ma senza le quali sappiamo di non poter andare avanti, persone che a volte ci fanno soffrire, ma non ci lasceranno mai. Questa è la mamma. Questa è la mia mamma. Sto guardando la fotografia scattata la settimana scorsa: eccola lì, schiacciata tra me e i miei fratelli, che sorride orgogliosa nonostante sia circondata dalle nostre smorfie e da “orecchie di coniglio” dietro la sua testa. Tutto ciò che voleva era una foto con i suoi figli. Eccola servita! Questi siamo noi: felici, mentre ci godiamo il momento in maniera spontanea, anche se i pensieri ci invadono la mente. Dopotutto anche noi abbiamo avuto i nostri momenti no, le nostre lotte. Ma in quel momento, tutto era come doveva.
Un papà, mio papà, non c’è stato per gran parte della mia vita. Non so il perché, veramente non l’ho mai capito. Se n’è andato quando avevo 9 anni dicendo che aveva bisogno di tempo per sistemare delle cose e poterci dare una vita migliore. Questo è successo 10 anni fa e anche se ho sentito molto la sua mancanza in questi anni, penso davvero sia quello che ha fatto. Chi avrebbe mai immaginato che una “vita migliore” sarebbe stata senza di lui?
Spesso la gente si dispiaceva per me: “povera bimba senza il papà”, dicevano. Mi ero abituata a temere le giornate ed eventi padre-figlia, perché erano i momenti in cui tutti i riflettori si spostavano su di me, e sull’inesistenza di mio padre. Erano occasioni che raramente aspettavo con ansia. Devo ammetterlo, il primo periodo ho approfittato di questo dispiacere verso di me, i miei fratelli e mia mamma. Come aveva potuto lasciarci? Cosa c’era di così grandioso là fuori da non poter rimanere con noi? Non capivo davvero. Nemmeno ora lo capisco, ma ho imparato ad accettare la situazione così com’è: circostanza sfortunata che però mi ha resa la persona che sono oggi. Una persona che stringe i denti nei momenti difficili e che possiede un legame e dei sentimenti speciali per i suoi fratelli e per la sua mamma.
Vivere senza un papà. La mia vita è stata riempita da alti e bassi, tristezza e felicità, momenti belli e momenti meno belli e tutto quello che c’è in mezzo. Papà è una persona che non conosco. Una persona che 7 anni fa ha smesso di chiamare per gli auguri di compleanno e che non sa nulla dei miei amici, dei miei hobby. Mi piacerebbe avere di lui bei ricordi, ma sinceramente non ne ho poi così tanti. Quindi per ora, custodisco pensieri felici per la mia mamma che non mi ha mai lasciata, che mi ha sempre amata e che attraverso il suo esempio ha dato una chiara definizione della parola Mamma.