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Le bambine cattive a scuola: come comportarsi

Il bullismo relazionale è una problematica a cui dare la giusta attenzione.

Purtroppo, la scuola è frequentata da persone diverse, tra cui alcune bambine cattive. Se avete una figlia, prendetevi il tempo di leggere questo articolo. Potrebbe risparmiarle un sacco di mal di cuore. Per non parlare dei dolori di stomaco, mal di testa, giorni di scuola persi, voti più bassi, problemi alimentari e depressione.

La triste verità è che ogni scuola, pubblica, privata o parrocchiale, ha bambine cattive. Scommetto che riuscite ancora a ricordare chi sono quelle della vostra scuola. Fa incredibilmente male quando le bambine sono prese di mira dai bulli. Il vecchio adagio “bastoni e pietre possono rompere le mie ossa, ma le parole non mi faranno mai male” non potrebbe essere più lontano dalla verità. Mentre i bambini di solito fanno i bulli attraverso l’intimidazione, le bambine lo fanno attraverso l’esclusione, chiamata anche aggressione relazionale.

Un esempio di bullismo relazionale

Maria era infelice perché una ragazza della sua classe, Veronica, non solo le diceva cose cattive in faccia, ma faceva sì che le altre bambine della classe la escludessero con la vecchia battuta “Non puoi essere mia amica, se sei sua amica”. Nelle nostre sessioni, Maria si lamentava di non avere nessuno con cui giocare perché le bambine avevano paura che se l’avessero frequentata sarebbero diventate il prossimo bersaglio di Veronica.

Per migliorare la situazione, bisognava non solo ridurre il potere di Veronica, ma anche dare potere a Maria.

Come comportarsi in presenza di bambine cattive

Chiedete i dettagli quando vostra figlia accenna al bullismo. Chi? Dove? Come? Raccontate al preside e all’insegnante di classe i dettagli di come è vittima di bullismo. Dite loro di dirlo agli altri insegnanti (per esempio di ginnastica, di arte, di musica), agli assistenti durante la ricreazione, ai sorveglianti dei corridoi e al personale della mensa, in modo che tutti coloro che entrano in contatto con lei possano stare all’erta ed essere pronti ad intervenire.

bambine cattive a scuola

Spiegatele che riferire un incidente non equivale a fare la spia, e fatele dire a un adulto a scuola quando è vittima di bullismo. Ecco altri consigli preziosi:

  1. Incoraggiatela a stare con un’amica a ricreazione, a pranzo, nei corridoi, sull’autobus o a casa, perché è più probabile che venga presa di mira quando è sola.
  2. Insegnatele a trasmettere fiducia in se stessa camminando con sicurezza, a testa alta. I bulli prendono di mira quelli che pensano siano più deboli.
  3. Prestate attenzione a come dorme, mangia, si sente e come va a scuola. Se notate dei cambiamenti in uno di questi ambiti, fatela andare dal consulente scolastico. Infatti, è molto importante capire se il bambino è felice a scuola, in modo da captare anche gli altri problemi.
  4. Organizzate delle opportunità per vostra figlia di socializzare con i suoi amici al di fuori della scuola per aiutarla a mantenere un forte sistema di supporto sociale.

Nel caso di Maria, questi passi hanno alleviato il problema. Ma poiché è più difficile catturare i bulli femmina, è estremamente importante che le bambine dicano a un adulto se sono vittime di bullismo. A differenza dei bambini, che di solito fanno i bulli fisicamente, le bambine cattive spesso spargono voci, sussurrano mentre il loro obiettivo passa, parlano ad alta voce di una festa a cui non è stata invitata, la trattano con il silenzio e, come già detto, dicono agli altri di non essere suoi amici. Il personale scolastico è lì per aiutare, ma per fare qualcosa deve sapere che esiste un problema!

Scritto da Stefania Netti
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