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Esami per secondo mese di gravidanza

A partire dalla quarta settimana inizia il secondo mese di gravidanza, è il momento in cui è possibile sentire il cuoricino del feto che batte e anche altre parti del corpo si sono già in parte formate, ovvero la testa, il collo e il cervello. In questo periodo si effettua la prima visita medica, durante la quale il ginecologo prescrive esami specifici e interroga la gestante circa la propria salute e quella dei familiari, per capire se ci sono patologie ereditarie che possono mettere a rischio la gestazione.

Innanzitutto bisogna eseguire un’analisi delle urine e del sangue per confermare la gravidanza e per verificare la presenza di eventuali malattie, poi si procede con un‘ecografia pelvica finalizzata ad esplorare la situazione di utero, ovaie e cervice uterina e per individuare se vi sono cisti o altre pericolose anomalie, vengono altresì effettuati un pap test che permette di conoscere la condizione del collo dell’utero e un tampone vaginale per scoprire se è presente qualche infezione che deve essere subito curata. Il ginecologo ha anche cura di annotare l’altezza e il peso della gestante, che già inizia fisiologicamente ad aumentare da 0,5 a 1 kg e di misurare la pressione sanguigna. Tutti i dati vengono registrati in una cartella clinica, che sarà aggiornata ad ogni nuovo esame eseguito.

Se dal test urinario vengono rilevate delle proteine nelle urine, è un probabile segno di problemi renali o di ipertensione e se viene rilevato un certo livello di glucosio vuol dire che si sta sviluppando il diabete gestazionale. Il prelievo del sangue serve invece ad esaminare i seguenti parametri:

  • emoglobina e ferro per controllare se c’è uno stato di anemia;
  • presenza di patologie quali HIV, epatite B, anemia falciforme e talassemia;
  • gruppo sanguigno e fattore RH;
  • condizione di immunità alla rosolia e alla varicella.

Quando l’età della madre supera i 35 anni viene inoltre consigliato il test di translucenza nucale, di solito si effettua tra la decima e la quattordicesima settimana di gravidanza e serve per individuare se ci sono rischi di anomalie cromosomiche del bambino che danno luogo alla sindrome di Down, attraverso l’esplorazione ecografica della nuca del feto mediante ultrasuoni.

Scritto da Antonietta Zazzara
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