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Bambini tristi dopo l’asilo: quando preoccuparsi

Quali sono le modalità migliori per affrontare la tristezza dei bambini dopo l'asilo e quando invece preoccuparsi

Con l’inizio del mese di settembre è arrivato il momento di ritornare a scuola. Per i bambini più grandi sarà l’occasione per ritrovare i compagni di scuola e riprendere tutte le attività che erano state lasciate a inizio giugno. I bambini più piccoli, invece, possono vivere il distacco dalla famiglia e l’inizio della socializzazione con le maestre e altri bambini con grande disagio. Per altri invece terminare le ore di scuola diventa quasi un dramma. In particolare, un comportamento che non bisogna trascurare è quello di vedere il bambino triste dopo l’asilo. In questi casi come bisogna comportarsi? Scopriamo insieme quali sono le modalità migliori per affrontare la tristezza dei bambini dopo l’asilo e quando preoccuparsi.

Perché diventa triste

La fine del ciclo scolastico comporta necessariamente che con l’approssimarsi delle vacanze estive non si frequenti più la scuola materna. Per molti bambini è un momento di grande gioia in quanto avranno più tempo a disposizione per essere spensierati e dedicarsi alle loro attività preferite, ma per alcuni di essi può essere un periodo davvero triste. Il fatto di non dover più rivedere la maestra e i propri compagni di gioco può diventare un fattore di profonda tristezze.
In linea di massima, dopo qualche giorno, seguendo nuove abitudini, il bambino rientra in una nuova routine e torna ad essere gioioso e frizzante; può capitare però che il periodo di tristezza tenda ad essere piuttosto lungo per cui bisogna capire come muoversi per farlo ritornare allegro.
I motivi della tristezza possono ricondursi al fatto che frequenta volentieri la scuola perché ha creato dei legami molto solidi con gli altri bambini e apprezza inoltre la compagnia dei suoi coetanei.

Evitare la tristezza

Nel momento in cui i genitori si rendono conto che il loro piccolo è triste dopo l’asilo devono intervenire per far superare questa fase al bambino.
La prima cosa da fare è rassicurarlo sul fatto che potrà continuare a vedere i suoi piccoli amici al di fuori del periodo della scuola. Può ad esempio invitare alcuni di loro a casa per giocare insieme oppure le mamme possono organizzarsi per far passare loro qualche ora piacevole al parco e farli correre e giocare all’aria aperta.
Contemporaneamente bisogna però anche fargli capire che il periodo delle vacanze è importante per recuperare le energie e ricaricare le batterie in vista dei nuovi impegni scolastici che lo vedranno coinvolto non appena finirà l’estate.

Problemi a scuola

Qualora invece la tristezza derivi dal fatto di vivere male il periodo trascorso a scuola bisogna fare molta attenzione.
Infatti spesso alcuni comportanti possono mascherare dei disagi psicologici gravi. se è ambino ha lo sguardo spento, non vuole stare da solo, piange la notte o ha comportamenti insoliti non indugiate e interpellate gli insegnanti o le altre mamme.

Ma non sono solo i rapporti personali a venire meno e a provocare il senso di tristezza. Infatti al bambino possono mancare le attività cui si dedicava quotidianamente insieme ai suoi amici; in questi casi, un cofanetto fornito dalla scuola o dalla maestra con il materiale didattico e un CD con canzoncine e filastrocche per ricordare i piacevoli momenti in classe può essere un ottimo ricordo per far superare questa fase al piccolo.
Appare scontato che uno degli elementi fondamentali è rappresentato dal coinvolgimento del bambini a casa in una serie di attività che gli permettano di avere le giuste distrazioni e un impegno per portare a termine un compito.

Scritto da Redazione Online
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