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Che cos’è ipotermia neonatale

Si definisce ipotermia una condizione fisica in cui la temperatura del corpo scende al di sotto dei 35,0° C, di solito in condizioni normali varia da 36,5° a 37,0° C, ma può succedere che con l’esposizione a climi rigidi, l’organismo soccomba completamente al freddo. I neonati sono i soggetti più esposti a soffrire di questo disturbo, in quanto hanno una superficie del corpo molto ampia rispetto al peso, per cui perdono calore più rapidamente degli adulti.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha identificato tre gradi di ipotermia neonatale: lieve, quando la temperatura corporea va dai 36,0° ai 36,4° C e si tratta di un semplice stress da freddo, moderata dai 32,0° a 35,9° C e grave quando è al di sotto dei 32° C. Se un un bimbo si trova in un ambiente particolarmente umido e se non è vestito o coperto in modo adeguato, può capitare che i centri di termoregolazione del suo corpo, non essendo ancora perfettamente formati, non riescano a contrastare il freddo e che l’organismo reagisca con una velocissima dispersione del calore che dà luogo a vari sintomi più o meno accentuati, in base alla gravità della condizione di ipotermia. Le manifestazioni fisiche più comuni sono: lamento prolungato, scarsa energica fino a raggiungere uno stato di letargia, pelle dell’addome molto fredda che può apparire anche parecchio arrossata, inappetenza e si può arrivare ad episodi di apnea, ovvero alla mancanza di respirazione oppure a stati di aritmie cardiache o di ipossia, quest’ultima insorge quando si hanno bassi livelli di ossigeno nel sangue.

Vi sono alcune malattie che aumentano il rischio di incorrere in ipotermia, tra cui l’ipotiroidismo, cioè un funzionamento insufficiente della tiroide, l‘ipoglicemia, vale a dire una scarsa quantità di zuccheri nell’organismo, le lesioni del midollo spinale e altre patologie più complesse. Esiste un’altra tipologia di ipotermia neonatale, ossia quella medicalmente indotta quando un bambino nasce in asfissia e, al momento del parto, non ha un sufficiente afflusso al cervello: la temperatura corporea viene abbassata artificialmente sino ai 33,0° C per 72 ore, in modo da proteggere il neonato da ulteriori danni cerebrali e da riportare la situazione fisica alla normalità. In caso di ipotermia neonatale accidentale, nel momento in cui vi accorgete che il vostro piccolo ha la pelle particolarmente fredda è bene che cerchiate di riscaldarlo coprendolo con una coperta e tenendolo stretto tra le braccia, ma se notate sintomi più gravi è necessario che lo portiate al più presto in ospedale, affinché riceva assistenza medica.

Scritto da Antonietta Zazzara
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