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Come spiegare ai bambini il Carnevale: i consigli

Come spiegare ai bambini il Carnevale: i consigli utili ai genitori per raccontare di questa divertente festa ai più piccoli.

Carnevale è sicuramente la festa che più porta gioia e allegria nella vite dei bambini. Infatti, i più piccoli si divertono a imparare curiose filastrocche a tema, scegliere il travestimento perfetto e realizzare deliziose idee. Questa festa è anche colori, maschere, coriandoli, stelle filanti e scherzi: ecco come spiegare ai bambini il Carnevale.

Come spiegare ai bambini il Carnevale

Per spiegare il Carnevale ai bambini, è indispensabile utilizzare parole semplici. Se vi dovessero chiedere il significato della parola Carnevale, potete rispondere che è incerto e che è una parola molto, molto antica. Per alcuni studiosi significa “addio carne”. Quindi, la parola si riferirebbe all’ultimo banchetto che si faceva prima della Quaresima ed era l’ultimo giorno in cui si poteva mangiare carne.

Per altri invece era il periodo in cui, ai tempi dei romani, per festeggiare Saturno, ci si mascherava. Visto che comunque il Carnevale è una ricorrenza cattolica, indipendentemente dalla propria opinione al riguardo, si può spiegare ai bambini la Quaresima, ovvero che a Carnevale inizia un periodo di 40 giorni per arrivare poi a Pasqua. Durante questi 40 giorni, un tempo si digiunava e si pregava in attesa della Pasqua. Oggi questo atteggiamento è meno rigoroso e ognuno può decidere di osservare o meno il digiuno.

Spiegare il Carnevale ai bambini man mano che crescono, vuol dire aggiungere sempre più dettagli, come ad esempio il fatto che le date del Carnevale cambiano ogni anno, a seconda di quando è il giorno di Pasqua. Generalmente il Carnevale dura due settimane, anche se le date dei festeggiamenti più importanti, quelli delle feste in maschera e dei veglioni per intenderci, sono solo due: giovedì grasso e martedì grasso, ovvero l’ultimo giovedì e l’ultimo venerdì dall’inizio della Quaresima.

I dolci tipici di Carnevale

La cucina tradizionale legata al Carnevale, festa dell’abbondanza e del “grasso”, vanta primi e secondi succulenti. I grandi protagonisti però sono soprattutto i dolci: le chiacchiere ovviamente, tipiche in tutta Italia con un’infinità di varianti locali (frappe e crostoli, bugie e cenci), ma il ricettario carnevalesco è ricco di golosità di ogni genere.

Chiacchiere di Carnevale

Le chiacchiere sono sfoglie fritte friabili e sottili preparati con farina e uova e sono dolci di Carnevale conosciuti in tutta Italia. In base alla regione di origine, hanno nomi diversi come frappe a Roma, lattughe in Lombardia, bugie in Piemonte o galani in Veneto. La loro tradizione risale a quella delle “frictilia”, i dolci fritti nel grasso che nell’antica Roma venivano preparati proprio durante il periodo del calendario romano corrispondente al Carnevale della chiesa cattolica.

Tortelli di Carnevale

Sono frittelle tonde e lievitate, preparate con un procedimento che prevede la precottura dell’impasto prima di passare alla frittura. Sono tipici di Carnevale e possono essere ripieni di crema o vuoti. Questi dolci fritti tipici di carnevale sono chiamati tortelli a Milano e nell’Italia centrale, castagnole in Emilia Romagna e in Friuli Venezia Giulia, mentre a Venezia frìtole.

Schiacciata alla fiorentina

Si tratta di una versione dolce della schiacciata toscana salata. È infatti una torta bassa e sofficissima, che anticamente si preparava solo in occasione del Martedì Grasso e che poi è rimasta come dolce di Carnevale per antonomasia nella tradizione di Firenze. Si prepara con pochi e semplici ingredienti: farina, burro o strutto, uova, latte, zucchero, sale, scorza di arancia e una punta di spezie. Ma bisogna lavorarla con cura e pazienza, perché il segreto della sua morbidezza sta nella doppia lievitazione. Una volta sfornata, la schiacciata va spolverata di zucchero a velo e decorata con il giglio di Firenze disegnato con il cacao in polvere.

Scritto da Francesca Belcastro
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