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Il Carnevale è una festa che mette allegria e colora le giornate dei bambini. Alla scuola dell’infanzia i più piccoli si preparano a questa festa con i disegni da colorare, ma soprattutto con le poesie e le filastrocche da recitare, o da incorniciare in deliziosi lavoretti da mostrare in famiglia. Filastrocche di Carnevale per bambini: le più belle.
Filastrocche di Carnevale per bambini
Carnevale è una delle feste più attese da tutti i bambini. Soprattutto in un periodo come questo, ancora segnato dalla pandemia da Covid-19, i più piccoli hanno bisogno di tornare provare gioia, spensieratezza e risate. Grazie alla possibilità di indossare gli abiti dei supereroi preferiti, i bambini possono vivere in un mondo magico almeno per qualche giorno.
Per prepararci degnamente a questa festa così allegra, ecco alcune filastrocche di Carnevale per bambini.
Viva i coriandoli di Carnevale di Gianni Rodari
Viva i coriandoli di Carnevale,
bombe di carta che non fan male!
Van per le strade in gaia compagnia
i guerrieri dell’allegria:
si sparano in faccia risate
scacciapensieri,
si fanno prigionieri
con le stelle filanti colorate.
Non servono infermieri
perché i feriti guariscono
con una caramella.
Guida l’assalto, a passo di tarantella,
il generale in capo Pulcinella.
Cessata la battaglia, tutti a nanna.
Sul guanciale
spicca come una medaglia
un coriandolo di Carnevale.
Maschera di Roberto Piumini
Cos’è quell’altra faccia
che metti a Carnevale,
con nasone e boccaccia,
o anche di animale?
Cos’è quell’altro viso,
che metti quando vuoi,
la Fata Fiordaliso
o l’Orco Sbranabuoi?
Cos’è quell’altro volto
che metti per giocare
ma se lo tieni molto
ti viene da sudare?
Le stelle filanti di Mario Lodi
Perché si chiamano stelle filanti?
Non sono mica stelline del cielo?
Ma sono strisce a colori sgargianti,
fatte di carta che pare di velo.
Sembran piuttosto festoni gettati
da casa a casa, da pianta a pianta;
collane, dondoli colorati,
dove il vento ci balla e ci canta.
Poi, le notti di luna piena
un raggio d’oro ci fa l’altalena.
Filastrocca di Carnevale di Giuseppe Bordi
Filastrocca di Carnevale
fai uno scherzo niente male
getta acqua di ogni colore
e lava via tutto il grigiore.
Togli lo sdegno da ogni viso
curva le labbra in un sorriso
riempi le bocche di belle risate
e le strade di carri e parate.
Regala al cielo le stelle filanti
ai disillusi due occhi sognanti
spargi coriandoli per la via
riporta nei cuori la fantasia.
Porta un costume a tutti noi
facci giocare a essere eroi
e sotto questi mascheramenti
saremo tutti felici e contenti.
Maschere di Carnevale di Carla Piccinini
Quante maschere per via:
che fracasso, che allegria!
Arlecchino multicolore
è sempre di buon umore;
il suo amico Brighella
non ha soldi nella scarsella;
Pulcinella si consola:
suona la mandola.
Di Milano è Meneghino
e Gianduia di Torino;
Stenterello è toscano,
Rugantino romano.
Avaro è Pantalone,
superbo Balanzone.
Graziosa e birichina,
con Rosaura va Colombina.
Tante altre mascherine,
eleganti e chiacchierine,
vanno a spasso in compagnia:
che fracasso, che allegria!
Il vestito di Arlecchino di Gianni Rodari
Per fare un vestito ad Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un’altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese dottorone:
“Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene li mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l’altro bolletta!”.