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La Storia di una Nuova Mamma: Raccontiamola dall’inizio… o dalla fine!

Nell’ultima settimana di gravidanza, tutto diventa più reale. A partire da ora, la cameretta è pronta, e hai a disposizione tutto quello di cui hai bisogno, e non potresti essere più che pronta… Giusto? NO!!! Questa potrebbe essere la realtà di pochi, ma per altri la realtà è ben diversa.

La realtà è che, non sai mai che piega prenderà la situazione durante il travaglio, e solo dopo sarai colma di gioia. Nel corso della gravidanza molti passano il loro tempo preparandosi a ricevere il piccolo. Andiamo ai corsi, leggiamo libri, chiediamo un sacco di domande sui futuri incontri, scarichiamo applicazioni sui nostri smartphone e ricerchiamo online spiegazioni riguardanti sintomatologie o preoccupazioni che ci affliggono. Alla fine della giornata tutte queste cose ci hanno aiutato a passare del tempo in questi nove mesi di gestazione e a placare la nostra ansia nei confronti del bambino; ma tutto questo ci ha davvero aiutate a prepararci al travaglio e alla maternità?

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Cosa succede se non riesci a seguire i tuoi piani per il parto? Cosa succede se il dottore è irraggiungibile al momento delle doglie? Cosa succede se ti sei preparata per un parto naturale e invece è necessario intervenire con un Cesario? Cosa succede se non fai in tempo ad arrivare a partorire in ospedale? Cosa succede se il bambino non vuole uscire ed è necessario indurre il parto? Io non so cosa possa succedere in tutti questi scenari; e tu? Il punto è proprio questo; non si può essere pronti a ogni cosa.

L’ora è giunta, hai le contrazioni e chiami il dottore che ti dice di prepararti per andare in ospedale; stai entrando in travaglio e devi partorire. Quando arrivi in ospedale, compili tutte le scartoffie per il ricovero e aspetti di essere chiamata. Ti sembra di aspettare un secolo, sei spaventata, ansiosa ed emozionata allo stesso tempo. Continui a controllare i monitor per verificare l’andamento delle contrazioni e che sia presente il battito del bambino. Dopo un paio d’ore le contrazioni diventano lievi crampi e non ti sei dilatata. Il dottore ti rimanda a casa. Cosa dirai ora a parenti e amici che sono tutti emozionati perché pensavano che il bambino fosse arrivato? Sono cose che succedono anche ai migliori, incolpa il bambino: “Non era pronto!”

Ma quando l’ora giunge davvero e tu sei in travaglio, provi ogni emozione possibile. Comunque, quando arriva il momento di spingere l’unica cosa che conta è d’incontrare il bambino. L’immediato sollievo che si prova una volta che il bambino è uscito è surreale! Corpo a corpo, il contatto col tuo piccolino è uno dei momenti più magici del mondo. In questo momento sarai fissata su ogni cosa che gravita attorno al bambino, non t’interessa di spingere fuori la placenta e non ti accorgi nemmeno che sei stata ricucita. L’unica cosa che conta è il tuo premio dopo 40 settimane di alti e bassi e di disagio.

Congratulazioni, hai appena vissuto e sei sopravvissuta a una delle più meravigliose esperienze del mondo!

Scritto da Viviana Tudisco
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