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Filastrocche per Capodanno

Quella delle filastrocche è una tradizione radicata e forte non soltanto in Italia ma anche nel Regno Unito. Si tratta di brevi componimenti con una forte struttura ritmica basata principalmente sull’alternarsi di parole in rima baciata. Molti di noi avranno ricordo delle proprie filastrocche del cuore, quelle imparate a memoria da bambini a scuola o a casa. Ecco la nostra personale selezione di testi italiani e non, per salutare con gusto l’anno nuovo.

“Filastrocca di capodanno:
fammi gli auguri per tutto l’anno:
voglio un gennaio col sole d’aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile;
voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera;
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco;
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente”

Di Gianni Rodari
“Indovinami, indovino
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto, o metà e metà?
“Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo del lunedì
avrà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno”

Di Gianni Rodari

“Anno nuovo, benvenuto!
lo di cuore ti saluto.
Che cos’hai nel tuo fardello?
Hai del brutto, o hai del bello?
Anno nuovo, in verità,
sol vorrei felicità.
E felice tu sarai
se da bravo studierai:
troverai felicità
nella buona volontà,
nel perdono. nell’amore
che dan pace al nostro cuore.”

Di T. Romei Correggi

“Anno nuovo, vecchia annata,
l’uno viene, l’altra va.
Mezzanotte è rintoccata:
anno nuovo, eccoti qua.
Anno bambino che vieni
in questa notte serena,
di gioia i tuoi giorni sian pieni,
senza dolore né pena.
Porta i pesci ai pescatori,
buon raccolto ai contadini,
i leoni ai domatori
e i giocattoli ai bambini.
Porta i treni ai ferrovieri,
il lavoro agli operai,
la farina ai panettieri
e che il pane non manchi mai.”

“Tin-tin, l’orologio rintocca.
Tin-tin, quanti colpi ha suonato?
Tin-tin, qual è l’ora che scocca?
Tin-tin, qualcheduno ha bussato!
Anno vecchio, tin-tin, ti saluto!
Anno nuovo, tin-tin. benvenuto!”

Scritto da Francesca Nidola
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