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Effetti collaterali del fumo sulla gravidanza

Le donne che fumano durante la gravidanza hanno una grande probabilità di partorire dei bambini con un peso inferiore a quello considerato nella norma e, a secondi degli studi condotti, la diminuzione del peso va dai cento ai duecento grammi. Un bambino con meno di due chili e mezzo alla nascita è soggetto a disturbi alimentari e metabolici e dovrà essere più protetto e tutelato. Le sostanze tossiche contenute nelle sigaretta, tra cui l’ossido di carbonio e la nicotina, sono le responsabili di una malnutrizione in utero a causa di una riduzione di ossigeno nel sangue del feto che provaca una conseguente alterazione della crescita.
E’ bene ricordare che il fenomeno non si presenta in tutti i bambini di madri fumatrici, ma il rischio esiste e deve essere preso in considerazione. Qualora la madre decida di non diminuire il numero di sigarette o abbandonare definitivamente, le più comuni complicanze che possono insorgere, oltre ai problemi di peso, sono legate all’apparato respiratorio e al sistema nervoso centrale. Anche il SIDS (sindrome da morte improvvisa): il rischio della morte in culla del lattante sembra essere in correlazione con l’abitudine materna al fumo. Per morte improvvisa si intende il decesso inspiegabile e inatteso del lattante. Le cause rimangono oscure, ma è certo che vi sono alcuni fattori che aumentano il rischio che questo accada e tra questi c’è l’esposizione al fumo. Diversi studi condotti in Inghilterra negli anni ’90 hanno evidenziato che il fumo passivo prima e dopo la nascita può determinare il manifestarsi di questo evento, poiché l’attività cardiaca e nervosa di un neonato che è stato vittima di questa pratica durante la gestazione è diversa da quella di un bambino che non è mai stato esposto al fumo.

Scritto da Karenina
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