Nei primi mesi di vita è normale che i bambini trascorrano gran parte del loro tempo a dormire, fa parte del loro percorso di crescita ed è altrettanto normale che durante la notte si sveglino più volte, di solito richiamando l’attenzione della mamma con un lieve pianto e con piccoli lamenti, ma quando un neonato si sveglia urlando vuol dire che c’è qualcosa che lo turba e le cause possono essere molteplici:
- fame, il pianto è il principale metodo di comunicazione per esprimere i bisogni più elementari;
- dolore, il piccolo potrebbe avere qualche colica e crampo addominale, solitamente quando ciò accade il bebè assume una posizione rannicchiata e si porta le manine sulla pancia;
- paura del buio o incubi, è frequente il caso di bambini che si spaventano se al risveglio si trovano nell’oscurità oppure che sognano cose terrificanti che disturbano il riposo, basta rassicurarli con le coccole per farli calmare;
- ansia da separazione, quando la culla viene spostata in un’altra stanza e il bimbo non dorme più nella camera dei genitori, potrebbe sentire una forma di angoscia dovuta al distacco, per far sì che si abitui gradualmente alla nuova situazione potreste restare un po’ di tempo con lui e fargli sentire la vostra presenza mentre si addormenta;
- sensazione di freddo o di caldo, il piccolino potrebbe essere infreddolito o eccessivamente accaldato, nel primo caso può avere manine e piedini molto freddi ed è necessario aggiungere qualche copertina e cullarlo affinché si senta ristorato al calduccio, nel secondo caso può essere parecchio sudato ed è bene sollevarlo dal lettino, asciugare il sudore con delle salviettine umidificate che danno un senso di freschezza, poi rinfrescare ulteriormente il corpo con un po’ d’acqua e infine cambiare sia gli indumenti che i lenzuolini bagnati di sudore;
- pannolino sporco, il sentirsi bagnati di pipì o sporchi di cacca è spesso causa di profondo fastidio, per cui la prima cosa da fare è controllare se il pannolino deve essere cambiato.
Non sempre è facile capire le ragioni del pianto e dell’agitazione di un bambino, ma ogni mamma impara a conoscere il proprio figlio giorno per giorno, a comprendere i suoi stati d’animo e a saper intervenire nel miglior modo possibile per sopperire ai suoi bisogni e per farlo sentire amato e rassicurato.
