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Come insegnare ai bambini a non sprecare il cibo

L’abitudine di buttare via il cibo quando non è più desiderato, anche se fresco e in ottimo stato, è una’abitudine ormai radicata nella nostra società e anche i bambini, che imitano i comportamenti degli adulti, sono soliti sbarazzarsi delle pietanze quando non ne hanno più voglia. Questo atteggiamento è il riflesso del consumismo che domina l’economia dei paesi più sviluppati, dove si producono quantità di prodotti alimentari superiori al fabbisogno della popolazione globale e quotidianamente ne vengono sprecate tonnellate.

Per ristabilire un rapporto sano con il cibo è necessario istruire le nuove generazioni, a partire dai più piccoli, ad evitare gli sprechi, aiutandoli ad apprezzare il valore degli alimenti. Un buon punto di partenza potrebbe essere il sensibilizzare i bambini al problema di tanti altri bambini che vivono in paesi poverissimi e che non possono nutrirsi a sufficienza perché spesso non hanno di che sfamarsi.

Fondamentale è, inoltre, spingerli a seguire delle buone abitudini. Capita spesso, ad esempio, che venga mangiata solo la mollica del pane e che la crosta venga buttata via; i genitori e gli educatori devono insegnare che il pane va mangiato tutto e che la crosta può essere apprezzata per la sua fragranza. Anche frutta e verdura vengono ingiustamente sprecate, è sufficiente che ci sia una parte un po’ più matura o appena rovinata per far finire l’intero frutto direttamente nel cestino. Basterebbe far vedere ai bambini che si può togliere la parte meno fresca e che si può magiare tranquillamente tutto il resto. Solamente quando il frutto è rovinato al suo interno deve essere gettato via.

Un altro metodo per far capire ai piccoli che non bisogna sprecare gli alimenti è mostrare loro come riutilizzare gli avanzi: se per caso dovesse avanzare della carne dalla tavola, potrebbe essere data a qualche animale domestico o randagio, se c’è del pane secco è ottimo per preparare delle polpette oppure se dopo le festività rimangono cioccolata, panettoni e troppi dolciumi non ancora consumati, potrebbero essere impiegati come ingredienti per creare dei dolci per la colazione anziché gettarli, oppure possono essere donati alle associazioni di volontario che li distribuiscono alle famiglie meno fortunate.

Scritto da Antonietta Zazzara
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