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Come gestire un bambino viziato

Un bambino non nasce sicuramente viziato, ma purtroppo lo diventa nel corso del tempo.

Molto spesso, infatti, i genitori tendono ad avallare i bambini per svariati motivi: spesso l’aver trascorso un’infanzia infelice porta il genitore a voler proteggere il proprio bambino fino all’estremo.

Ma non deve essere così.

Accontentare sempre non è bene: proteggere fino all’inverosimile crea più un danno che altro, perché non insegna al bambino ad affrontare il mondo.

Questi atteggiamenti sbagliati si possono verificare sia in casa che fuori casa: nel momento in cui si sta parlando dell’ambiente familiare, si riversa anche nei rapporti. Il bambino impara fin da subito che i capricci gli permettono di ottenere ciò che vuole facilmente.

Stabilire delle regole, ma soprattutto delle punizioni, è fondamentale per gestire un bambino viziato: una volta detto “no” è importante mantenere quel no! Senza ritornare sui propri passi!

È importante, infatti, che se viene data, ad esempio, come punizione “niente tv per una settimana” perché non è stato messo in ordine l’armadio, questa venga fatta rispettare per tutto il tempo: piccoli strappi alle regole, soprattutto nel primo periodo, sono un danno. Il bambino non è in grado di gestire la sua libertà, ma i “no” lo aiuteranno a crescere e a vivere meglio.

Con il rispetto delle regole e delle punizioni, il bambino potrà capire che non può ottenere nell’immediato ciò che vuole, imparerà ad apprezzare ciò che ha.

Non è sicuramente facile dire “no”: i genitori vogliono solo rendere felici i propri figli, ma compito di un buon genitore è anche insegnargli a vivere, e tutti i no detti da un genitore saranno sicuramente più “dolci” dei no detti dalla vita.

Scritto da Rosalia Lamberti
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