Storia del giovedì grasso per bambini: origini e poesie da imparare

Vi spieghiamo le origini del Carnevale e vi suggeriamo alcune poesie da recitare!

Siete alla ricerca di una storia del giovedì grasso per i bambini? In questo articolo vi spiegheremo come poter raccontare ai più piccoli la storia del Carnevale, più alcune poesie splendide da imparare!

Storia del giovedì grasso per bambini: origini e poesie da imparare

Le origini del giovedì grasso

Il giovedì grasso apre ufficialmente i festeggiamenti del Carnevale! Pare che le persone utilizzassero questo giorno per mangiare quanto più cibo possibile, considerando l’inizio della Quaresima e il periodo di digiuno.

Per Grasso, quindi, ci si riferisce ai giorni di festa. Il termine Carnevale, invece, deriva da Carnem Levare, quindi l’astinenza dal mangiare carne a partire dal primo giorno di Quaresima.

Ad ogni modo, è bene specificare ai bambini che il Carnevale ha una data diversa ogni anno. Questo perché dipende dal periodo in cui cade la Pasqua. 

Poesie da imparare

  • Viva i coriandoli di Carnevale di Gianni Rodari

Viva i coriandoli di Carnevale,

bombe di carta che non fan male!

Van per le strade in gaia compagnia

i guerrieri dell’allegria:

si sparano in faccia risate

scacciapensieri,

si fanno prigionieri

con le stelle filanti colorate.

Non servono infermieri

perché i feriti guariscono

con una caramella.

Guida l’assalto, a passo di tarantella,

il generale in capo Pulcinella.

Cessata la battaglia, tutti a nanna.

Sul guanciale

spicca come una medaglia

un coriandolo di Carnevale.

  • Carnevale

Che fracasso!

Che sconquasso!

Che schiamazzo,

mondo pazzo!

È arrivato Carnevale

buffo e pazzo,

con le belle mascherine,

che con fischi, frizzi e lazzi,

con schiamazzi,

con sollazzi,

con svolazzi di sottane

e di vecchie palandrane,

fanno tutti divertir.

Viva, viva Carnevale,

che fischiando,

saltellando,

tintinnando,

viene innanzi e non fa male;

con i sacchi pieni zeppi

di coriandoli e confetti,

di burlette e di sberleffi,

di dispetti,

di vestiti a fogge strane,

di lucenti durlindane,

di suonate, di ballate,

di graziose cavatine,

di trovate birichine!

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