Giocare con papà: i benefici per i bambini

Giocare con papà: quali sono i benefici per i bambini secondo lo studio condotto dall'Università di Cambridge.

Il ruolo del papà è tante volte messo in secondo piano, per non dire sottovalutato, a favore della sola relazione mamma-bambino. La paternità ha invece un ruolo importantissimo nella crescita dei bebè, perché i papà aiutano i figli a diventare grandi, fornendo quegli strumenti fondamentali che faranno di un bambino un adulto. Giocare con papà: i benefici secondo lo studio di Cambridge.

Giocare con papà: i benefici

Mamme e papà hanno più probabilità di partecipare in maniera attiva e costruttiva all’educazione dei loro bambini se ognuno fa la sua parte. È importante che entrambi i genitori capiscano l’importanza della collaborazione e facciano tesoro dei diversi ruoli, essenziali per il benessere dei bambini. Questa consapevolezza li aiuterà a soddisfare meglio le esigenze dei loro figli.

Ultimamente molte ricerche si sono concentrate sulla figura paterna. Molti studi, per esempio, stanno approfondendo nuove intuizioni e sfumature, anche sul valore, apparentemente causale, del gioco che tanti papà ingaggiano coi figli. Quando il bambino gioca con il papà, infatti, sembrerebbe che ne tragga beneficio. D’altronde, il gioco è un potente antistress per grandi e piccini. In ambito famigliare, giocare insieme è uno strumento eccezionale per:

  • consolidare il rapporto genitore-figlio;
  • incoraggiare una comunicazione aperta e reciproca;
  • regolare e gestire le emozioni;
  • sviluppare capacità di problem solving.

Non solo, giocare con i papà è fondamentale per la crescita e lo sviluppo emotivo dei bambini. A confermarlo, infatti, è uno studio dell’Università di Cambridge.

I benefici del gioco: lo studio di Cambridge

Lo studio condotto dalla facoltà di educazione di Cambridge e dalla Fondazione Lego ha esaminato il modo in cui madri e padri giocano con bambini di età compresa tra 0 e 3 anni e come questa attività influisce sullo sviluppo del bambino. Ovviamente esistono molte somiglianze, ma è vero che i padri tendono a impegnarsi in giochi più fisici come il solletico, l’inseguimento e le cavalcate sulle spalle, che secondo i ricercatori sembrano aiutare i piccoli a imparare a controllare e gestire i propri sentimenti. La ricerca si basa su una revisione dei dati di 78 studi, condotti principalmente in Europa o negli Stati Uniti tra il 1977 e il 2017, che hanno trovato una correlazione coerente tra il gioco padre-figlio e la capacità di un bambino di controllare in seguito le proprie emozioni.

I bambini che hanno beneficiato di momenti di gioco di questo tipo con i loro padri avevano, secondo lo studio, meno probabilità di mostrare iperattività, difficoltà emotive o comportamentali. Sembravano anche in grado di controllare la loro aggressività e avevano meno probabilità di scagliarsi contro altri bambini durante i disaccordi a scuola.

Paul Ramchandani, professore di recitazione come strumento educativo, sviluppo e apprendimento all’Università di Cambridge e uno degli autori dello studio, ha spiegato al Guardian: «Il gioco fisico crea situazioni divertenti in cui i bambini devono applicare l’autoregolamentazione. Potrebbero dover controllare la loro forza, imparare quando le cose sono andate troppo in là – o magari il papà pesta loro per caso i piedi e i bambini si sentono frustrati . Si tratta di un ambiente sicuro in cui i bambini possono esercitarsi su come rispondere. Se reagiscono nel modo sbagliato, potrebbero essere sgridati, ma non è la fine del mondo, e la prossima volta potrebbero ricordare di comportarsi diversamente».

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