Come calcolare l’ovulazione dopo l’assunzione della pillola

Quali cambiamenti subisce il corpo di una donna dopo la pillola anticoncezionale? Sicuramente è più difficile calcolare l'ovulazione

In merito alla pillola anticoncezionale si sentono spesso storie che potremmo definire un po’ come delle leggende metropolitane. Tra queste, per esempio, c’è il fatto che una donna che per diversi anni ha assunto la pillola ha più difficoltà a rimanere incinta: si dice, infatti, che per ritrovare la fertilità di un tempo ci vuole circa la metà del tempo che si è preso questo estratto ormonale (esempio: se avete preso la pillola anticoncezionale per 12 anni ci vorranno 6 anni prima che il vostro organismo sia pronto ad accettare una gravidanza). Vero o falso? La risposta, in realtà, sta nel mezzo. Ovvero: possiamo dire che la pillola effettivamente “addormenta” in un certo senso la nostra ovulazione ma neghiamo con certezza che l’assunzione di questo metodo contraccettivo tolga definitivamente la possibilità di cercare una gravidanza. Molte donne, infatti, rimangono incinta nel mese successivo alla sospensione senza alcun problema altre invece magari devono aspettare un annetto prima di vedere comparire la linea positiva sul test di gravidanza. Questo dipende un po’ dal fatto che si è assunta la pillola e un po’ anche dal fatto che ogni donne è a sé e le regole, per certe cose, non sono mai le stesse per tutte. Bisogna ammettere che le possibilità che una donna ha di rimanere incinta in un mese non sono poi molte, bisogna riuscire a calcolare esattamente il periodo di ovulazione e quindi spare con certezza quando è il momento più fertile per favorire il concepimento: nei cinque giorni che precedono l’ovulazione (quindi subito dopo la fine del vostro ciclo mestruale) fino al giorno stesso dell’inizio dell’ovulazione. Ovviamente però, se per diverse anni si è fatta la scelta di utilizzare come metodo contraccettivo la pillola, probabilmente il nostro corpo avrà subito dei cambiamenti (soprattutto a livello ormonale) e quindi, immediatamente dopo la sospensione, sarà un pochino più complicato calcolare l’ovulazione perché ci vorrà del tempo prima che la nostra attività ovarica riprende la sua normale funzionalità.

La funzione della pillola anticoncezionale

La pillola come metodo contraccettivo è entrata ufficialmente in commercio intorno agli anni ’60 con la funzione specifica di bloccare l’attività ovarica della donna in maniera tale da coprire al (quasi) 100% la possibilità di rimanere incinta. In pratica, bisogna assumere questa pasticca per 21-22 giorni consecutivi (cercando di essere molto regolari, soprattutto nell’orario di assunzione): in sostanza, è un “preparato ormonale” che invia al corpo della donna un falso messaggio, gli fa credere di essere già in attività quando in realtà non lo è . Ma qual è, in sostanza, la funzione della pillola? Bisogna fare uno step indietro e capire prima come funziona il nostro corpo: al centro del sistema degli ormoni c’è una ghiandola che si trova nel cervello: l’ipofisi, grande un paio di centimetri, che, tramite degli ormoni con struttura proteica, stimola le ghiandole periferiche (ovaie, tiroide, surreni e altri tessuti) a lavorare e a produrre gli ormoni necessari al buon funzionamento dell’organismo. Il ruolo della pillola anticoncezionale, quindi, è quella di infondere nel nostro corpo quella dose minima di ormoni, simili a quelli tradotti dal follicolo, che inducono l’ipofisi a credere che ci sia in corso una attività ovarica e quindi nessun bisogno di stimolazione. Anche la mucosa uterina interna è stimolata da questi ormoni artificiali, ma essendo dosi molto basse cresce pochissimo: questo spiega perché le mestruazioni con la pillola anticoncezionali sono scarse.

Interruzione pillola e ovulazione

Tempo fa si pensava che dopo un lungo periodo di assunzione della pillola anticoncezionale fosse necessaria una pausa di 2/3 mesi per dare al corpo la possibilità di “purificarsi” dal farmaco: una credenza che poi nel tempo è stata via via smentita perché attività assolutamente inutile dato che nessuno studio era riuscito a dimostrare la reale efficacia della sospensione. Le donne però, arrivano ad un certo punto che decidono di voler smettere di assumere la pillola magari perché hanno deciso che è arrivato il momento di cercare un figlio e quindi non vogliono più essere coperte dal farmaco. Come si può interrompere? La pillola va assunta per una ventina di giorni, quotidianamente cercando di rispettare il più possibile la fascia oraria prescelta, dopodiché si fa una “pausa” (alcuni blister invece della pausa offrono una pillola simile che però non ha dentro il principio attivo della pillola anticoncezionale vera e propria) e in questi giorni alla donna arriva il ciclo mestruale. Se avete deciso di interrompere definitivamente, allora al termine dei giorni di ciclo, non dovete più ricominciare un nuovo blister. Probabilmente, nei mesi successivi alla sospensione, la vostra attività ovarica non sarà ancora del tutto attiva e quindi anche se avete avuto dei rapporti completi c’è la possibilità alta che non rimaniate incinta. In genere, ci vogliono diversi mesi prima che tutto riprenda la normalità anche se, come dicevamo all’inizio di questo articolo di carattere puramente informativo (e che non va a sostituire parere medico) per ogni donna c’è una storia diversa da raccontare. Quindi, per poter calcolare il periodo di ovulazione è bene aspettare qualche tempo dopo la sospensione.

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