Riprendersi da aborto spontaneo

L’aborto spontaneo consiste nell’interruzione improvvisa di una gravidanza, indipendentemente dal volere della gestante. Si tratta di un’eventualità purtroppo tutt’altro che rara, in quanto riguarda quasi il 25% delle gravidanze. Abbiamo visto cosa fare per evitarlo; tuttavia la maggior parte delle volte, la ragione di questo triste avvenimento è da ricercarsi nello sviluppo anomalo del feto.

Quando una donna affronta una situazione di questo tipo, la ripresa emotiva e fisica è delicata e richiede tempo. Vediamo insieme quali possono essere i modi per superare un tale dramma.

Aborto spontaneo, a cosa va incontro una mamma

Quando una donna scopre di essere in dolce attesa, specialmente se la gravidanza è fortemente desiderata, il suo mondo inizia a ruotare attorno a questa nuova consapevolezza. Il legame con il proprio bambino si instaura precocemente, almeno dal punto di vista emotivo. La gioia e l’emozione sono grandi, così come l’apprensione perché tutto vada per il meglio. Quando, purtroppo, la gestazione non è destinata ad andare a buon fine e invece si interrompe precocemente, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista emotivo, la donna affronta una delle prove più difficili: accettare che il proprio bambino non verrà al mondo.

Fisicamente, a seconda dell’epoca della gestazione raggiunta, gli effetti possono essere differenti. Spesso l’aborto spontaneo si conclude naturalmente, senza bisogno dell’intervento medico, altre volte è necessario effettuare un’operazione apposita in ospedale. La ripresa fisica non è così complessa, il tema più delicato è certamente quello emotivo, frustrato dalla delusione, dal senso di fallimento e dalla preoccupazione per il proprio futuro di madre.

Come superare un aborto spontaneo?

Come abbiamo anticipato, riprendersi fisicamente da un’interruzione di gravidanza non è complesso. Qualunque sia la procedura affrontata, il corpo è in grado di recuperare velocemente il proprio stato ottimale e già dopo la ripresa regolare del ciclo mestruale, sarà possibile provare ad avere una nuova gravidanza, salvo vi siano indicazioni differenti da parte del ginecologo, per la necessità di approfondire l’accaduto tramite indagini mediche.

Il tema più difficile è sicuramente quello della ripresa emotiva.

Prendersi tempo

Il primo consiglio è sicuramente quello di prendersi il tempo giusto per affrontare il proprio lutto. Il senso di perdita, la tristezza o la rabbia possono essere molto intense. Cercare di affrontare in maniera aperta e sincera questo momento aiuterà a superarlo; per contro, fingere di stare bene sarà solo controproducente. È necessario riuscire a spiegare alle persone vicine i propri sentimenti, affinché venga rispettata sia la necessità di comprensione che la voglia di stare soli in determinati momenti. Inoltre, è bene prepararsi a commenti o consigli indesiderati, non tutti possono capire ciò che si sta affrontando, pertanto una risposta netta e chiara saprà preservare dalla vicinanza di persone controproducenti per l’essenziale cammino di ripresa.

Cercare aiuto

Il secondo consiglio è senza dubbio quello di affidarsi ad altri, si può cercare l’appoggio del proprio partner o dei propri familiari. Se questo non dovesse bastare, è possibile appoggiarsi a strutture competenti, come i consultori.

Qualora la vicinanza dei propri cari o la condivisione con persone che hanno vissuto un’esperienza simile non dia frutti, è possibile rivolgersi ad uno specialista che guidi verso il superamento del lutto. In questo caso, uno psicoterapeuta saprà certamente quale percorso consigliare per raggiungere l’obiettivo di ripresa.

Condividere

Il terzo consiglio è di condividere la propria esperienza, sono molte infatti le donne che traggono giovamento dal confronto con persone che hanno avuto la stessa triste esperienza. È bene infatti sapere che non tutte le persone reagiscono nella stessa maniera, esperienze simili e allo stesso tempo differenti sapranno dare una prospettiva utile al superamento del dramma.

Infine, un passo importante è quello di guardare al futuro. È bene in questo caso consultare il proprio ginecologo per capire quando si potrà ritentare: il corpo deve essere tornato in forma e con lui anche la mente, affinché sia in grado di cogliere nuovamente la gioia dell’attesa senza pensieri negativi o pessimisti, spesso infatti un aborto spontaneo è un’eventualità del tutto casuale che non preclude affatto nuove e perfette gravidanze.

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