Contrazioni: come riconoscere quelle vere

Una volta giunta alla 36esima settimana di gravidanza inizia il countdown per la mamma e a fare da campanello d'allarme sono le contrazioni.

Una volta giunta alla 36esima settimana di gravidanza inizia il countdown per la mamma e a fare da campanello d’allarme sono le contrazioni. Il parto si avvicina e occorre iniziare a distinguere quelle passeggere da quelle vere e proprie del travaglio e poi quelle del parto.

Cosa sono le vere contrazioni

Le contrazioni dell’utero sono veri e propri spasmi fisiologici che indicano che l’utero si sta preparando alla fase espulsiva del bambino. Sono rappresentate come un crescendo che poi raggiunge un momento di acuto e in seguito decade. Essendo fisiologiche, a differenza di quelle del parto indotto, sono di intensità e durata diverse da quelle preparatorie dette di Braxton-Hicks. Solitamente, vengono avvertite dalla donna come delle fitte che si irradiano dalla schiena alla pancia o viceversa dalla pancia alla schiena. Preannunciano anche la rottura imminente delle acque e la perdita del tappo mucoso.

Sintomi per riconoscerle

A volte la donna tende a confondere le contrazioni vere da quelle appartenenti ai prodromi. Queste infatti avvengono con minore intensità e durata e soprattutto vanno monitorate. Può capitare che nel cuore della notte la futura mamma avverta piccoli indurimenti della pancia e poi più nulla. In questo caso si parla di contrazioni preparatorie che durano poco, sono irregolari e sono distanziate nel tempo: si possono avvertire una volta e poi niente per tutto l’arco della giornata. Se invece nel corso di un lasso di tempo più breve le contrazioni sono più vicine tra loro allora il parto è vicino. L’indicatore è quindi la regolarità. Le contrazioni fanno capolino ad intervalli uguali.

Quando cominciano

Le contrazioni cominciano quando si fanno più intense. Iniziano ogni dieci minuti poi ogni cinque poi ogni tre minuti. Più sono ravvicinate e più si avvicina il momento del fatidico incontro tra mamma e bambino. La mamma infatti, deve vivere questi momenti senza paura o timore. Guidata dal ginecologo e dell’ostetrica, con affianco il proprio partner, darà alla luce il suo bambino che tanto ha amato nei precedenti nove mesi di gravidanza. Per alleviare il dolore, che ricordiamo è passeggero e senza strascichi ma finalizzato alla nascita, si può optare per una doccia calda e non un bagno che potrebbe arrestare il flusso contrattile.

Cosa sono le contrazioni false

A trarre in inganno la coppia possono essere le cosiddette false contrazioni ovvero quelle che si presentano già a partire dal sesto o settimo mese di gravidanza e che indicano la fase preparatoria dell’utero. Sono dette anche di Braxton-Hicks, in onore del medico inglese che nell’Ottocento le scoprì e distinse per la prima volta. Sono un po’ fastidiose di notte: la mamma non riuscirà a prendere sonno e a mantenerlo, sarà costretta a faticare per trovare la posizione giusta per il bambino e per se stessa. Queste contrazioni sono veri e propri movimenti dell’utero in cui si raccorcia la fibra muscolare e la pancia appare indurita dall’esterno. Poco dopo non accade nulla, possono passare addirittura giorni prima che ricapiti.

I sintomi per riconoscerle

Sono avvertite come un indurimento della pancia con un lieve dolore che nel giro di trenta o quaranta secondi si allevia e la pancia torna morbida. Non è di per sé un fenomeno particolarmente preoccupante ammesso che non sia sintomo di un parto prematuro, trasformandosi in contrazioni ravvicinate e in tal caso occorre mettersi in contatto immediatamente con il medico curante. Se contemporaneamente si avvertono fitte o perdite ematiche occorre correre in ospedale al più presto: un po’ di riposo o l’assunzione di determinati farmaci prescritti dal ginecologo possono tempestivamente scongiurare un parto prematuro.

Quando cominciano

Può capitare che durante il sonno la futura mamma avverta delle fitte, meglio identificate come crampi simili a quelli del periodo mestruale. A partire dalla 28-30 settimana di gestazione questi sono fenomeni normali, che coincidono con i tantissimi movimenti fetali. Capriole, singhiozzi e calcetti sono sintomo che il bambino sta bene e reagisce alla posizione del sonno della mamma e anche a ciò che mangia. Servono in modo specifico a raccorciare l’utero e a preparare psicologicamente la mamma al momento più bello della sua vita.

Capita che la donna si spaventi in questa fase, ma se la gravidanza è fisiologica e si è in assenza di patologie può stare tranquilla e vivere questi mesi con la giusta spensieratezza. Si può fare una doccia o un bagno caldo, una bella passeggiata magari all’aria aperta o leggere un buon libro. Il tutto in compagnia delle persone care che capendo il momento delicato, non arrecano ulteriore ansia alla futura mamma ma che sappiano rassicurare e calmare nel modo giusto.

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