Allattamento misto: come gestire quantità, dose e orari

L'allattamento misto consiste nell'alternare il latte materno e il latte artificiale per il proprio bambino.

L’allattamento misto consiste in una compenetrazione di latte materno e latte artificiale. Può avvenire per diverse ragioni: normalmente, la madre non produce una quantità di latte sufficiente a soddisfare il fabbisogno del bebè.

Inoltre, si possono alternare seno a biberon per motivi differenti. Ad esempio, la montata lattea potrebbe tardare ad arrivare, il neonato potrebbe non crescere come previsto, la mamma deve rientrare sul posto di lavoro e non può più allattare a seno su richiesta.

Potrebbe anche accadere che un’improvvisa malattia impedisca alla madre di continuare ad allattare al seno il figlio senza comprometterne la salute. Infine, l’allattamento misto si rende spesso necessario in presenza di due o più gemelli, per la prima ragione esposta: la montata lattea potrebbe risultare insufficiente per tutti.

Come regolare le quantità nell’allattamento misto

Ma come procedere con l’allattamento misto? Per regolarsi con le nuove quantità, è sempre necessario rivolgersi al pediatra prima di cambiare metodo. Inoltre, un ottimo punto di partenza consiste nell’acquistare latte artificiale in polvere anziché quello che si trova già in forma liquida. Quest’ultimo, infatti, richiede di essere consumato nell’arco di ventiquattro ore, quindi è facile incorrere in sprechi e doverne buttare una parte se la dose venduta eccede quella consigliata.

Per quanto riguarda le dosi, cominciate gradualmente, ovvero proponendo al neonato una sola poppata di biberon al giorno. Il bebè, infatti, potrebbe reagire negativamente al sapore del latte artificiale. Inoltre, non sempre apprezza di attaccarsi alla tettarella del biberon. Questa infatti, pur essendo realizzata per somigliare il più possibile al capezzolo materno, resta insapore, inodore e con una consistenza plastica.

In genere, si preferisce dare al bambino il biberon la sera. Inserendo la quantità di latte in polvere prescritta dal pediatra, infatti, si può essere certi che essa corrisponda a quella giusta. Inoltre, il latte artificiale sazia maggiormente rispetto a quello materno. Di conseguenza il piccolo, nutrendosi prima di coricarsi, dormirà probabilmente più a lungo.

L’alternativa che va per la maggiore è quella di lasciare il seno per la mattina e la sera e riservare invece il biberon per il pomeriggio, come fosse una merenda.

Come gestire gli orari

Prima di parlare degli orari da fissare per l’allattamento misto, occorre specificare che questo si divide in due categorie. Esiste l’allattamento misto complementare che prevede, nella stessa poppata, una parte di nutrimento attraverso il seno e la seconda attraverso il biberon. Essa è spesso impiegata quando ci si avvicina ai sei mesi, ovvero il momento dello svezzamento. Il seno, se meno stimolato, produce infatti una quantità minore di latte.

L’allattamento misto alternato, invece, consiste nel proporre al bebè alternativamente latte materno e latte artificiale, in diversi momenti della giornata. Questa scelta viene in genere compiuta dalle madri al termine del congedo dal lavoro.

Il problema degli orari si pone soprattutto nel caso dell’allattamento misto alternato. Il consiglio è quello di dare al neonato il latte artificiale la sera, prima di dormire, per le ragioni esposte nel precedente paragrafo. Tuttavia, se questa strada viene intrapresa dalle donne che tornano a lavorare, probabilmente la poppata che causerà maggiori problematiche sarà quella del pomeriggio.

Infatti, la madre potrà comunque allattare al seno prima e dopo il lavoro, e dovrà invece delegare durante l’orario pomeridiano o di mezzogiorno (al padre del bambino, ai nonni, a una baby sitter).

Quando saltare la poppata

L’allattamento misto alternato consiste quindi nel far saltare una poppata al seno. Considerate che, meno e meno spesso il neonato succhia, meno latte verrà prodotto dalle ghiandole del seno materno. Di conseguenza, prima di compiere questa scelta, dovrebbero esserci alla base motivi fondati.

Uno di questi potrebbe essere, come abbiamo detto, l’impossibilità di allattare al seno in determinati orari, ovvero quelli in cui la donna si trova sul posto di lavoro. Un’altra possibilità è quella di impiegare l’allattamento misto per avvicinarsi progressivamente allo svezzamento.

Come passare all’allattamento misto

Il passaggio all’allattamento misto deve essere, come spiegato, graduale. Quindi, nell’opzione dell’allattamento alternato, occorre cominciare con una sola poppata al biberon ogni giorno e studiare le reazioni del bebè. Nel caso di allattamento complementare, invece, è meglio cominciare, a ogni poppata, attaccando il piccolo al seno e lasciandolo succhiare per circa un quarto d’ora.

In seguito, bisogna staccare il bambino e offrirgli il biberon. Tenete il biberon bene inclinato per fare in modo che la tettarella si riempia di latte e impedisca il passaggio di aria nella bocca e quindi nello stomaco del bambino. Questo provocherebbe infatti gas intestinali e coliche.

Ricordate di mantenere, anche durante l’allattamento con il biberon, il contatto tattico e visivo con il bambino, poiché si tratta comunque di un rito utile a intensificare il legame.

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