vaccino antimeningite si o no?

Le meningiti di tipo virale o batterico sono le più gravi con una mortalità pari al 12-13% dei casi.

Negli ultimi anni i casi segnalati in Italia sono aumentati progressivamente e il patogeno maggiormente responsabile è lo Pneumococco, cui seguono il Meningococco e il virus da Haemophilus influenzae.

I vaccini esistenti non sono unici in quanto esistono, appunto, microbi diversi responsabili della malattia. Ecco, dunque, i vaccini attualmente in uso:

  • il vaccino verso sierotipo b, contro la meningite da haemophilus influenzae (somministrato ai neonati entro l’anno di vita). Con il vaccino i casi riscontrati sono diminuiti drasticamente;
  • il vaccino esistente contro il Meningococco, da somministrare ai bambini al di sotto dei tre anni, funziona verso il Meningococco di tipo C (responsabile del 30-40% dei casi). Non esiste protezione verso il Meningococco di tipo B;
  • il vaccino esistente contro lo Pneumococco, da somministrare ai bambini, funziona contro 13 ceppi di pneumococco, proteggendo dal 70% di meningiti da Pneumococco. Dopo il terzo anno di vita esiste un altro vaccino con copertura verso 23 ceppi di Pneumococco, ma con durata limitata a due anni;

La copertura dei vaccini, sia per adulti che per bambini, non è totale per tutti i virus responsabili delle meningiti, ma il rischio di contrarre una delle malattie ancora oggi legati è forse più alto degli effetti collaterali derivanti dalla somministrazione dei vaccini, che nella maggioranza dei casi, sono identificabili con irritazioni della zona interessata a puntura, irritabilità dei bambini nei giorni immediatamente successivi al vaccino, inappetenza, comparsa di febbre… reazioni naturalmente da tenere sott’occhio e far presente al proprio medico, ma solo in rari casi di gravità maggiore.

Tuttavia, ogni bambino e ogni persona è a sé e la somministrazione di questi vaccini, soprattutto nei bambini, deve essere condivisa con il proprio medico e pediatra.

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