TV e bambini: quando limitarla

Una o al massimo due ore al giorno davanti alla TV, questo è il limite massimo consigliato dall'Accademia Americana di Pediatria per i bambini in età scolare.

TV e bambini: La televisione è un’invenzione favolosa se viene usata con moderazione; usata in eccesso può provocare dipendenza, insicurezza e cattiva condotta nei più piccoli. Dov’è il limite?

Secondo le statistiche, i bambini italiani tra i 3 e i 10 anni passano dalle 3 alle 5 ore al giorno davanti allo schermo, cifra destinata a salire con le novità tecnologiche sempre dietro l’angolo.
Questo significa che molti bambini passano davanti alla televisione molto più tempo di quello che sembra essere un limite salutare. Il motivo è presto detto: la amano. Cartoni animati, serie, concorsi, pubblicità, sport…La maggioranza conosce il palinsesto tv molto meglio dei genitori. Spesso, non vogliono perdersi i programmi più in voga per paura di sembrare strani o essere etichettati come asociali dai coetanei.

Quando porre un limite

1. Da anni gli scienziati hanno dimostrato che i contenuti televisivi contagiano i più piccoli e favoriscono che questi imitino gli atteggiamenti dei modelli di condotta che vedono. Per questa ragione l’esposizione sistematica a contenuti violenti – provenienti da cartoni animati o film – è devastante nel comportamento dei bambini i quali imparano a risolvere i problemi con la violenza e diventano insensibili di fronte alle conseguenze derivanti dalle loro azioni.

2. Un altro campanello d’allarme che dovrebbe spingere i genitori a porre dei limiti è quello della passività. Mentre i ragazzini se ne stanno lì, sprofondando nel divano e fissando la TV, non muovono un muscolo. Se in aggiunta a questo si riempiono lo stomaco con cibo spazzatura, sono sulla buona strada per il sovrappeso e l’obesità. Se un bambino inizia ad avere questa tendenza, i genitori dovrebbero intervenire, o gli effetti a livello fisico ed emotivo sul proprio figlio sarebbero devastanti.

3. Terzo campanello d’allarme è il fattore tempo. In alcuni casi, i bambini perdono il senso dell’equilibrio, si svegliano e la prima azione del giorno è accendere la TV; tornano da scuola e il primo pensiero è la tv. Trascurano lo studio o i compiti per una serie o qualsiasi altra cosa e quando mamma o papà esasperati gliela spengono, iniziano a gridare o a mostrare aggressività o irritabilità.
La vita che vedono attraverso lo schermo risulta loro più soddisfacente della vita reale e la tv diventa la forma peggiore di evitare i problemi.

Come usare la TV con i bambini

La televisione ci permette, oltre a passare piacevoli momenti di svago, di arricchire il nostro bagaglio di conoscenze come mai prima, conoscenze che se non esistesse non avremmo. Anche se la situazione è più grave del previsto, la soluzione non è eliminarla, non c’è motivo per farlo. Se ben usata, può apportare ai figli molte cose buone, per esempio, conoscere il pianeta, la geografia, usi e costumi di vari popoli, appassionarsi ai lavori manuali, alla cucina ecc.
L’importante è avere una buona strategia e fare tanto zapping tenendo presente che i programmi dal valore educativo non si trovano facilmente sulle principali piattaforme televisive, bisogna cercarli con più impegno.
Selezionare film istruttivi o comunque senza effetti nocivi e vederli come famiglia.
Vedere la TV con i bambini e commentarne i contenuti è una regola d’oro nell’uso del piccolo schermo: in questo modo si approfitta bene il tempo speso fomentando uno spirito comunicativo, e cosa migliore, si passa insieme a loro tempo di qualità.

Alcune regole

– Ridurne la visione e stabilire un limite di ore.
– Non sacrificare ore di sonno per vederla.
– Non usarla come premio nè come punizione.
– Tenerla spenta quando si mangia.
– Non lasciarla accesa solo perche così “ci lasciano tranquilli”.
– Controllare la programmazione e selezionare i contenuti.
– Non mettere la tv nella stanza del bambino.
– Guardarla in loro compagnia.
– Impedire che guardino scene violente.
– Organizzare attività alternative all’ozio: attività sportive, escursioni o la buona vecchia abitudine di leggere un libro, che di moda non passa mai.

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