Un trekking con la propria famiglia può essere un'esperienza unica ma è importante organizzarla nel modo migliore, soprattutto per i più piccoli.
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Per rendere il trekking un’esperienza piacevole per il bambino, la cosa migliore da fare è riuscire a coinvolgerlo. Si può organizzare un gruppo in cui ci siano altri bambini, o inventare giochi in cui l’obiettivo sia trovare i segnali del sentiero. Anche provare ad avvistare gli animali selvatici e le loro impronte sarà un passatempo molto divertente. Basterà un binocolo e un libro che illustri gli animali che vivono nella zona. La cosa importante è non forzare il bambino, che potrebbe percepire l’esperienza come una costrizione. Spesso infatti, la fatica accusata dai bambini non è altro che noia.
Prima di organizzare un Trekking con dei bambini, la cosa migliore da fare è cercare informazioni precise sui percorsi presenti nella zona. Può essere utile consultare siti internet ma per essere sicuri è meglio chiamare la struttura o la Pro Loco della zona, così da avere informazioni più precise e muoversi in sicurezza. È indispensabile portare con sé un piccolo kit per le emergenze con cerotti, disinfettante e pinzette, così da essere pronti anche ai piccoli inconvenienti. La crema solare non dovrebbe mancare, sia d’estate che d’inverno, come un paio di occhiali e un cappello.
I percorsi migliori se si vuole iniziare a fare Trekking con dei bambini sono i sentieri turistici (T), di solito più brevi e meno impegnativi di quelli escursionistici (E) o escursionistici per esperti (EE). È importante fare attenzione soprattutto al dislivello: un sentiero con salite ripide, anche se breve, può stancare in fretta tutti, soprattutto i bambini. All’inizio gli adulti dovranno adeguarsi al passo dei bambini senza forzarli, camminando più lentamente e facendo soste più frequenti. In molte zone d’Italia sono presenti anche sentieri tematici per bambini, arricchiti da giochi, percorsi sensoriali o di conoscenza, per divertirsi e imparare.
Nel caso in cui il bambino sia ancora troppo piccolo per camminare, ci sono sentieri percorribili col passeggino. Alcune strutture hanno anche dei passeggini da trekking che si possono noleggiare a prezzi ragionevoli. Un’alternativa può essere persino il marsupio, che permette di muoversi sui sentieri più sconnessi ma che spesso può risultare molto faticoso per il genitore.
I vestiti sono una delle cose più importanti quando si organizza un trekking in generale. L’abbigliamento più adatto è sicuramente quello cosiddetto “a cipolla”. È utile portare anche una giacca a vento, leggera e facile da ripiegare dentro uno zaino, da utilizzare in caso di vento o pioggia. Per quanto riguarda i pantaloni, quelli cosiddetti Zip Off sono la scelta più strategica. Con una cerniera all’altezza del ginocchio, permettono di trasformarsi da lunghi a corti in un attimo. È consigliabile portare con sé un cambio di vestiti, nel caso in cui il bambino dovesse bagnarsi in un fiume o a causa di pioggia improvvisa. Le scarpe più adatte sono quelle a tomaia alta, per poter camminare anche su terreni più dissestati e proteggere le caviglie. I migliori calzini per fare escursioni sono quelli da trekking, rinforzati nei punti di appoggio. Portarne un paio di ricambio e toglierli durante le soste permetterà di tenere i piedi del bambino asciutti e di evitare dolorose vesciche.
Il cibo è un altro aspetto da non sottovalutare quando si organizza un trekking con i bambini. Le loro riserve energetiche si esauriscono in fretta e per farsi trovare pronti sarà necessario avere sempre con sé uno spuntino. Frutta secca, biscotti e succhi di frutta sono gli alimenti migliori. Quando hanno fame i bambini diventano irrequieti, e il rischio è che non riescano a godersi a pieno l’escursione. Se il bambino è molto piccolo e prende ancora il latte della mamma non ci sarà nessun problema: l’allattamento al seno può essere fatto ovunque senza problemi. Nel caso in cui il bambino sia ancora piccolo ma già svezzato, sarà utile acquistare un thermos per la pappa.