Toxoplasmosi: è pericolosa in gravidanza?

Senza farsi prendere dal panico, le donne in stato interessante e chi vive a contatto diretto con loro, devono quindi attenersi a poche semplici regole capaci di scongiurare quasi del tutto i rischi di esposizione.

Con il nome di toxoplasmosi, si indica l’infezione causata dal microorganismo parassita toxoplasma gondii, un protozoo endocellulare che per compiere il suo ciclo vitale ha bisogno di annidarsi all’interno di un organismo a sangue caldo. Per nostra sfortuna, la vittima preferita di questo microbo è il comune gatto domestico; le feci dei nostri cuccioli sono uno dei principali fattori di rischio per l’uomo.

Come avviene il contagio

Come un fungo che sparge le sue spore, il toxoplasma lascia l’intestino del gatto sotto forma di uova, chiamate oocisti, che possono facilmente entrare in contatto con un ambiente favorevole al loro sviluppo e prepararsi a contaminare un nuovo organismo. Gli amanti degli animali però possono stare tranquilli: invece di sbarazzarsi dei loro amici a quattro zampe è sufficiente seguire una buona routine igienica sia del gatto per prevenire in primo luogo l’infezione ed ovviamente della casa per uccidere le eventuali oocisti prima che possano diventare pericolose.

Si stima che se il gatto domestico non esce mai di casa e viene alimentato solo con cibi sicuri (precotti, scatolette o croccantini) il rischio di infezione è praticamente trascurabile.
La maniera più comune in cui le oocisti si introducono nel corpo umano è l’ingestione attraverso cibi crudi, poco cotti, mal lavati, preparati e conservati senza rispettare le norme igieniche, il che naturalmente include l’igiene di tutta la cucina compresi i suoi utensili e l’igiene personale (ad es. mani sporche prima di mangiare)

. Questo significa che, a prescindere dalla presenza o meno di animali domestici, chiunque nella vita quotidiana corre il rischio di ingerire alimenti contaminati e la misura preventiva più determinante rimane lavare e cucinare il cibo in condizioni sicure.

Effetti

Nella grande maggioranza dei casi, gli esseri umani che contraggono la toxoplasmosi, potrebbero non notare alcun problema oppure faranno comunque fatica a distinguerla da una normale influenza, con sintomi generalmente abbastanza blandi che spariscono nel giro di qualche giorno. La buona notizia in questo caso è che il corpo umano è in grado di sviluppare una risposta immunitaria già dopo la prima esposizione, rendendoci praticamente immuni per il resto della vita. Secondo dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno in Europa circa due milioni di individui contraggono l’infezione e nel 95% dei casi non se ne accorgono neppure.

Rischi in gravidanza

Quando la vittima è un soggetto a rischio però, ad esempio con un sistema immunitario debilitato, i danni per la salute possono essere ben più gravi. In cima alla lista di chi dovrebbe prendere precauzioni contro la toxoplasmosi ci sono ovviamente le donne incinte che rischiano di compromettere la salute del nascituro, portando a malformazioni o anche aborti. I rischi sono massimi nelle prime settimane di gravidanza e vanno attenuandosi nel corso dello sviluppo del feto, ma le conseguenze non vanno comunque trascurate.

Una generale intensificazione della normale pulizia della casa, con particolare attenzione alla cucina inclusi elettrodomestici ed utensili, fa bene a chiunque ed a maggior ragione se si tiene un animale domestico.
A tavola bisogna essere sicuri che gli alimenti siano stati cotti in maniera uniforme e completa, in modo che le eventuali oocisti vengano distrutte dalle alte temperature. Per nove mesi quindi niente sushi, frutti di mare crudi, carpaccio etc. con attenzione anche ad insaccati, uova, derivati del latte, ortaggi e tutto ciò che entra in contatto con il suolo. Nel dubbio: lavare, risciacquare e cucinare per bene.

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