La malattia di Rh in gravidanza

La maggior parte delle persone possiede sangue Rh positivo e significa che produce il “fattore Rh”, una proteina ereditata che si trova sulla superficie delle loro cellule. Ma circa il 15 per cento della popolazione europea e il 7 per cento della popolazione afro-americana manca del fattore Rh. Queste persone sono Rh negative.
La salute di una persona che possiede il gruppo sanguigno RH negativo non ha particolari disagi. Tuttavia, una donna RH-negativa è a rischio sulla possibilità di procreare un bambino con la malattia Rh se concepisce con un padre che possiede un gruppo sanguigno Rh positivo e il bambino eredita il gruppo sanguigno del padre.
La malattia di RH è causata dall’incompatibilità tra il sangue di una madre e quella del suo feto. Se la madre è RH negativa e il suo bambino è Rh positivo, durante la gravidanza (e soprattutto durante il travaglio e il parto) alcune cellule rosse del sangue Rh positivo del feto può entrare nel flusso sanguigno della madre. Poiché questi globuli rossi sono estranei al sistema della madre, il suo corpo cercherà di respingerli producendo anticorpi contro di loro causando un processo chiamato “sensibilizzazione”.
In una prima gravidanza, c’è poco pericolo per un feto Rh positivo perché solitamente il bambino nasce prima che la madre produca anticorpi Rh sostanziali. Tuttavia, poiché la donna continuerà a produrre anticorpi per tutta la vita, in una gravidanza successiva, gli anticorpi materni Rh possono attraversare la placenta e raggiungere il feto.
Si tratta di una malattia che distrugge le cellule del sangue fetali, potenzialmente causanto nei neonati ittero (ingiallimento della pelle e gli occhi) e/o anemia. In alcuni casi i risultati potrebbero essere danni cerebrali, insufficienza cardiaca e persino la morte. Ma oggi, i medici sono in grado di rilevare e trattare questa problematica nel feto, risolvendo circa il 95 per cento dei casi.

Può essere prevenuta?

Un semplice esame del sangue può rivelare il vostro gruppo sanguigno. Per impedire la malattia Rh, una donna RH-negativa dovrebbe essere sottoposta a un’iniezione di immunoglobuline Rh (RhIg) entro 72 ore da un parto Rh positivo. Questo impedisce la “sensibilizzazione” in oltre il 95 per cento delle donne Rh-negative. Tuttavia, gli studi mostrano che in circa il 2 per cento delle donne incinte il trattamento deve essere somministrato prima del parto, intorno alla 28esima settimana di gravidanza.
Il trattamento di RhIg deve essere ripetuto in ogni gravidanza, aborto, trasfusione di sangue con sangue Rh positivo, dopo l’amniocentesi (procedura in cui un ago viene inserito nell’utero per ottenere un piccolo campione di liquido amniotico) o un altro test prenatale chiamato campione di villo corionico (CVS).
Purtroppo, l’RhIg non funzionerà per una donna RH-negativa che è già stata “sensibilizzata” (il suo corpo ha prodotto gli anticorpi verso le cellule Rh positive) in una precedente gravidanza, aborto o trasfusione.

Come si cura?

Se il feto è Rh positivo, il medico misurerà i livelli di anticorpi nel sangue della gestante. Se vengono trovati alti i livelli degli anticorpi, il test aiuterà a capire se nel feto si sta sviluppando l’anemia (un segno di malattia Rh) e se sì, quanto può essere grave . Questi test possono includere l’amniocentesi e un’altra procedura chiamata cordocentesi, in cui il dottore, guidato dall’ultrasuono, inserisce un sottile ago attraverso l’addome della madre per prendere un campione di sangue.
Basanndosi sui risultati dei test, un medico può consigliare un travaglio indotto anticipato, prima che gli anticorpi della madre distruggano i globuli fetali. Oppure, può trattare il feto con una trasfusione di sangue, solitamente mediante cordocentesi, intorno alla 18esima settimana di gravidanza.
Dopo il parto, se il bambino ha l’ittero, può essere trattato con la fototerapia, posizionandolo sotto speciali luci blu. Se l’ittero non risponde alla fototerapia, o se il bambino è anemico, una trasfusione di sangue può essere necessaria. Ma in alcuni casi la malattia di Rh è così lieve da non richiedere alcun trattamento. Con l’uso molto diffuso del trattamento RhIg, le donne oggi possono stare tranquille.

Tutti i contenuti di questo articolo, compreso il parere del medico ed eventuali altre informazioni relative alla salute, sono solo a scopo informativo e non devono essere considerati piano di diagnosi o trattamenti specifici per ogni situazione individuale. Cercare la consulenza diretta del medico in relazione a eventuali domande o problemi che si possono avere per quanto riguarda la propria salute o quella degli altri.

Condividi