Frutta secca e bambini: quando possono mangiarla

Per i bambini che praticano fin da piccoli un'attività sportiva, la frutta secca è un alimento molto importante: facilmente trasportabile, può essere assunto ed assimilato anche poco prima degli allenamenti.

Il mercato dell’alimentazione per bambini è saturo di prodotti di ogni tipo.
In particolar modo la categoria dei cosiddetti spezzafame, ovvero degli alimenti somministrati tra un pasto e l’altro, a mò di spuntini, è estremamente farcita da tanti prodotti di derivazione industriale, il cui abuso è fortemente sconsigliato. Meglio ripiegare su alimenti più sani, magari di origine naturale e biologica, in grado di fornire ai bambini un valido apporto energetico e nutritivo.
Tra questi un ruolo importante è sicuramente ricoperto dalla frutta secca.
Anche i nutrizionisti sono sempre più convinti dell’introduzione di nocciole, noci, mandorle, pistacchi e via dicendo nella dieta dei bambini, ma non vanno trascurati alcuni aspetti e regole da prendere in considerazione.

I Rischi

La frutta secca è uno degli allergeni per eccellenza. Prima di darla ai bambini è importante escludere potenziali intolleranze, molto probabili se qualche altro elemento in famiglia presenta simili intolleranze.
Per questo motivo è consigliabile un consulto con ilo proprio pediatra di fiducia, e magari anche lo svolgimento di test allergici per tutta la famiglia.
Altro elemento da prendere in considerazione è l’apporto calorico: la frutta secca fornisce un’importante apporto energetico, ed un eventuale abuso si tradurrebbe in un aumento di peso del bambino, oltre ad un accumulo di grasso addominale. Pertanto è bene prestare attenzione, specie per quei bambini che soffrono di sovrappeso o di obesità infantile.
I pediatri consigliano l’introduzione della frutta secca nella dieta infantile già a partire dai 3 ai 5 anni di età: le dimensioni di questi alimenti sono spesso molto piccole, a meno che non vengano usati tritati nella preparazione di cibi più complessi. A causa di questa particolarità, è consigliabile accertarsi che il bambino sia in grado di masti care e deglutire correttamente qualsiasi tipo di alimento, anche quelli più piccoli.

L’importanza della frutta secca nella dieta infantile

Il primo vantaggio è stato già anticipato: alimenti di origine naturale, in grado di apportare il medesimo apporto calorico di tanti alimenti di produzione industriale. Pari energia con molti meno grassi.
La frutta secca inoltre contiene acidi grassi che forniscono energia immediatamente utilizzabile, oltre a principi attivi utili al metabolismo, al fegato all’attività dei muscoli e del sistema nervoso centrale.
senza dimenticare che è ricca di antiossidanti ed omega 3

Quando inserirla nella dieta dei bambini

Gli esperti sono tutti concordi nell’affermare che la frutta secca è ideale non solo nell’alimentazione degli adulti, ma anche in quella dei bambini.
Può essere utilizzata fin dai primissimi anni di età, ma è chiaro che all’inizio può essere somministrata solo disidratata. Ridotta in polvere o sminuzzata può essere usata nella preparazione di piatti dolci o abbinata ad altri alimenti. A partire dal terzo anno di età, una volta sviluppata la dentatura ed acquisita maggiore abilità nella masticazione, può essere assunta anche intera. Non esiste un momento ideale nel quale mangiarla.
Può essere considerata una valida alternativa agli snack confezionati, spesso grassi e troppo pieni di zucchero. Ma può anche essere assunta a colazione, in abbinamento ad una tazza di latte caldo o a dello yogurt al naturale. Al termine dei pasti principali, piccole quantità possono essere abbinate a della frutta fresca, aumentando il senso di sazietà e fornendo un importante apporto energetico nel prosieguo della giornata.
Per i bambini che praticano fin da piccoli un’attività sportiva, la frutta secca è un alimento molto importante: facilmente trasportabile, può essere assunto ed assimilato anche poco prima degli allenamenti.

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