Come dimostrano affetto i neonati

Riconoscere l'affetto di un neonato non è semplice ma lo può diventare se si tengono in considerazione dei piccoli accorgimenti.

Quando si parla di neonati è sempre difficoltoso riconoscere le loro emozioni e i loro stati d’animo perché non parlando non possono attuare una comunicazione interattiva con l’altra persona. In tal senso sono stati condotti molti studi psicologici e sono stati scoperti dei segnali inconsci per riconoscerne e capire le emozioni e l’affetto del bambino. Lo sguardo è infatti il primo mezzo che egli usa per interagire come anche il movimento del viso e le smorfie facciali. Il neonato sperimenta le emozioni con il passare del tempo e imparare a gestirle. Questo è molto importante inoltre per la sua crescita emotiva e per far sì che essa si sviluppi nel modo più ottimale possibile.

Come riconoscere l’affetto del neonato?

L’infanzia in generale è considerato un periodo ottimo per conoscere le emozioni del proprio bambino in modo permanente proprio perché si ha la possibilità di conoscere il modo implicito che il neonato ha di esprimerlo.
Secondo numerosi studi ci sono tutta una serie di meccanismi inconsci ed involontari con il quale il neonato ci fa riconoscere che prova affetto. In tal senso egli ci fa capire che apprezza la nostra compagnia e il tempo passato con noi. Questo proprio perché egli fin da piccolo mostra i propri sentimenti alla madre. I comportamenti del bambino più evidenti sono di sicuro il suo continuo porre le braccia verso l’alto e la ricerca del viso con la bocca. Questo è anche il primo modo che i neonati usa per conoscere il mondo e per ambientarsi meglio.
In linea generale il neonato riesce a esprimere anche delle emozioni a posta per la madre come se i due riescano a mettere in modo un meccanismo segreto di comunicare.
Si deve poi tener conto che i neonati dimostrano affetto in modo semplice fino ad arrivare a qualcosa di complesso. I primi modi che essi usano per comunicare inoltre sono il pianto e le risate in modo asincrono e intervallato dal tipo di emozioni che decidono di usare. Essi sono sicuramente i più semplici e veloci da usare per il neonato.

Il primo mezzo con riconoscere l’affetto è poi capire quando essi riescano a percepire la voce materna e le sue tonalità. L’abbassamento di voce e il suo innalzare possono far emergere tutta una serie di emozioni contrastanti che si possono capire dall’espressione rilassata e contratta del viso del neonato.

Dopo quanto tempo dimostrano affetto?

Al momento della nascita il neonato possiede già tutta una serie di emozioni che formano il suo corredo emotivo. Egli lo riesce a dimostrare fin dai primi istanti di vita e lo comunica a tutti.

La prima figura a cui dimostra affetto è sicuramente la madre proprio perché proprio con ella ha un rapporto speciale. I primi segnali con cui comunica affetto sono sicuramente quelli facciali: il neonato a partire dai quattro mesi di vita infatti fa smorfie simili a sorrisini in reazioni al contatto materno e mediante i quali esprimono felicità.

Il contatto fisico è un altro modo attraverso cui il neonato ci dà affetto e lo sperimenta sin dai primi istanti di vita quando appoggia il viso sul vostro addome e si appisola o quando mangia. In relazione a questo si può tenere in considerazione anche la percezione dello spazio e del tempo del bambino. Egli sperimenta le sue esperienze in base ai nostri movimenti e ci usa per approcciarsi con il mondo circostante e per scandire il proprio tempo.

Il neonato in linea generale usa l’osservazione del viso della madre per copiare le sue emozioni e sperimentare e riconoscere l’affetto e gli stati d’animo. Si nota infatti come il neonato faccia una linguaccia quando la madre precedentemente gli ha mostrato la sua lingua.
In conclusione si può dire che i neonati sono in grado di gestire i propri sentimenti, anche negativi, fin dal momento della nascita anche se lo fanno in modo complesso. Man mano che crescono sono più indotti a costruire il proprio passato emotivo.

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